venerdì 19 giugno 2009

Scalata a Villa dei Pini, mister 100mila preferenze Patriciello rinviato a giudizio. Processo al monocratico il 10 luglio

CRONACA Piedimonte Matese – E’ un documento che si trova nelle nostre mani da quasi un mese. Avremmo potuto pubblicarlo senza problemi, abbiamo valutato che non fosse opportuno inserire la notizia in piena campagna elettorale per le Europee non perché ci fosse anche qualche remota controindicazione professionale, ma solo perché qualcuno ci avrebbe potuto marciare per beneficiare di qualche vantaggio elettorale. Si tratta del rinvio a giudizio di Aldo Patriciello, recentemente rieletto al parlamento europeo nella lista del Pdl, dopo aver militato anche nell’Udc di Casini. La vicenda è quella piuttosto nota della scala alla clinica Villa dei Pini di Piedimonte Matese, la struttura sanitaria dotata di diverse e saporite convenzioni, passata sotto il controllo di Patriciello, imprenditore di Venafro, che nel centro in provincia di Isernia ha costruito con i suoi numerosi fratelli e sorelle un piccolo impero imprenditoriale, che va dal mattone alla logistica, dai servizi terziari e alberghieri, attraversando la sanità con il centro di eccellenza Neuromed di Pozzilli (riabilitazione) e le telecomunicazioni con la proprietà dell’antica emittente locale TvI, che poi sta per Tele Isernia. Il pubblico ministero che ha disposto il processo che comincerà venerdì 10 luglio presso il tribunale monocratico di Piedimonte è Maurizio Giordano, lo stesso che ha realizzato la famosa inchiesta sui coniugi Mastella, che, a suo tempo, decapitò l’Udeur e decretò, in pratica, la fine del governo Prodi, il ritorno alle elezioni e la vittoria di Silvio Berlusconi. E siccome la storia è ricca di corsi e di ricorsi anche paradossali e pazzerelli, Giordano oggi inquisisce uno dei politici più in ascesa del partito di Berlusconi, capace di superare ampiamente il 6 e 7 giugno scorsi la soglia dei centomila voti di preferenze personali. Con Patriciello, che il prossimo 27 settembre (è nato due giorni prima del compleanno di Berlusconi) compirà 52 anni, saranno processati anche il 60enne Ruggiero Di Pietro di Piedimonte Matese, il 55enne casertano Lucio Modesto Maria Rossi. Tutti saranno assistiti in processo dall’avvocato Giuseppe Stellato, consigliere regionale del Partito Democratico. I tre sono accusati dal pm Giordano di aver violato, in concorso, l’articolo 2636 del codice civile, perché, scrive Giordano nel suo dispositivo, “nella qualità il Rossi di socio della Athena Spa (società per azioni avente per oggetto sociale la gestione della casa di cura Villa dei Pini), il Di Pietro ed il Patriciello, di soci occulti della predetta società, con atti simulati (consistiti nell’esercizio del diritto di opzione previsto dallo Statuto della Athena Spa, ai sensi dell’articolo 2441 del codice civile, nell’esercizio del relativo diritto di prelazione nell’acqsuisto di nuove azioni deliberate in aumento di capitale sociale, nonché nella sottoscrizione delle nuove azioni, con versamento sia del 25% complessivo di 750mila euro) determinavano la maggioranza della società Athena Spa – costituita per effetto del voto collegato alla titolarità di tale pacchetto azionario – al fine di procurare a sé un ingiusto profitto, costituito dal controllo della società, dall’attuazione di uno “spoil system” del consiglio di amministrazione, con conseguente collocazione nello stesso di persone di loro fiducia, fra cui lo stesso Rossi e Di Pietro Carolina, figlia di Di Pietro Ruggiero.” Tutto questo, chiosiamo noi, accadeva a Piedimonte Matese nel dicembre del 2005, con Patriciello saldamente seduto sul suo scranno di parlamentare europeo. In sintesi, al di là e anche al di fuori dal tecnicismo lessicale del provvedimento, secondo il pm Giordano, Patriciello e gli altri due avrebbero aggirato e, dunque, violato, la norma statutaria sul diritto di prelazione che avrebbe blindato i rapporti di forza esistenti prima del dicembre 2005, utilizzando un socio che aveva solo lo 0,5% per un aumento di capitale, con 750mila euro versati, ma dimostrando chiaramente, anche con una presenza diretta e cion parole nette, pronunciate dallo stesso Aldo Patriciello in occasione di un’assemblea dei soci della clinica, chi ci fosse dietro e dentro questa operazione Nel gruppo delle presunte parti lese spicca anche il nome di un altro big dela politica matesina, quel Daniele Ferrucci, esponente di spicco del Pdl locale ed ex consigliere provinciale di Forza Italia. E questo connota la vicenda anche di sfumature politiche da vera e propria faida interna al partito che a livello nazionale è di Berlusconi, a livello locale soprattutto di Carlo Sarro, ex sindaco di Piedimonte, oggi senatore, che è stato costretto ad assistente, in queste elezioni, all’estendersi a macchia d’olio della potenza economica ed elettorale di Patriciello. Staremo a vedere. Autore: Gianluigi Guarino - Fonte: CasertaC'è

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