venerdì 5 giugno 2009

Camorra, favorirono latitanza del boss Franco Letizia: in cella Corvino e Diana

CRONACA Caserta – Ieri mattina gli agenti della Squadra Mobile di Caserta diretta dal vice questore Rodolfo Ruperti ha eseguito l'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip presso il Tribunale di Napoli a richiesta della Dda nei confronti dei pregiudicati Antonio Diana di anni 45 di S.Cipriano D'Aversa, detenuto e Carlo Corvino di anni 39 di Casal di Principe, anch'egli detenuto. I due sono ritenuti responsabili di aver favorito la latitanza di Franco Letizia (classe 77, inserito nell'elenco dei 100 latitanti più pericolosi, tratto in arresto iò 19 maggio scorso) con l'aggravante di aver commesso il fatto al fine di favorire l'associazione camorristica denominata "clan dei casalesi" di cui il letizia era personaggio di spicco fino al momento del suo arresto.Si ricordera' che poco dopo la mezzanotte del 19 maggio u.s., gli agenti della Squadra Mobile di Caserta, unita' specializzate del servizio polizia scientifica del dipartimento della pubblica sicurezza, equipaggi dei reparti prevenzione crimine e dell'8° reggimento bersaglieri, catturarono il latitante Franco Letizia che era stato individuato in un'abitazione di via Cilea a San Cipriano D'Aversa, e che era considerato il reggente del "clan Bidognetti" dopo la cattura di Giuseppe Setola. L'uomo, pregiudicato, era latitante da oltre un anno ed era destinatario di due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip presso il Tribunale di Napoli, su richiesta della direzione distrettuale antimafia, per 416 bis, estorsione ed altro.L'individuazione del rifugio ove si trovava Franco Letizia era frutto di una prolungata attivita' investigativa, coordinata dalla procura distrettuale di Napoli e supportata da servizi di intercettazione telefonica ed ambientale, protrattasi per diversi mesi, che aveva gia' condotto alla cattura, il 4 marzo scorso, in un complesso residenziale di Acerra, del padre Armando Letizia . Il ricercato, anche per i suoi rapporti familiari, era ritenuto uomo di vertice e di assoluta fiducia del capo clan Francesco Bidognetti, detto "cicciotto e mezzanotte", detenuto in regime di 41 bis. La madre, Esterina Pagano, attualmente detenuta per 416 bis, riciclaggio e turbativa d'asta, infatti, e' zia materna di Domenico Bidognetti, mentre il cugino Giovanni Letizia era uno dei componenti del gruppo stragista facente capo a Giuseppe Setola. Insieme al latitante, erano stati tratti in arresto per favoreggiamento personale, aggravato dall'aver agito al fine di agevolare l'organizzazione camorristica denominata clan dei casalesi – fazione Bidognetti, i predetti Antonio Diana, proprietatrio dell'abitazione, e Carlo Corvino, cl. 69, pregiudicato per associazione di stampo mafioso ed armi.Le successive perquisizioni locali e domiciliari avevano permesso di rinvenire e sequestrare numerosi "pizzini" ritenuti di notevole interesse investigativo. Con il provvedimento il Tribunale di Napoli conferma l'ipotesi accusatoria che ritiene che il Diana ed il Corvino abbiano agito ben conoscendo la valenza criminale del letizia nell'ambito dell'associazione camorristica dei casalesi. Viene infatti loro contestato di aver agito proprio al fine di favorire, aiutando nella latitanza il letizia, l'intero clan dei casalesi di cui il predetto e' elemento di elevato rilievo. Fonte : Caserta News

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