giovedì 4 giugno 2009

Piccirillo vuol togliersi gli schiaffi dalla faccia, il colonnello l'insidia, Iodice rinnova

POLITICA Portico di Caserta - Carlo Iodice è un politico scaltro. Sa bene che i cavalli di ritorno, solitamente, non riescono quasi mai a rinverdire i fasti della loro storia. Ma sa anche che mixando la volontà di ritornare su una poltrona che ha occupato per anni, con un’iniezione di gioventù, si possono confondere se non le idee, almeno le tracce della valutazione dei cittadini con un’operazione che di immagine è senz’altro, politica lo potrà, al limite, essere. Questo ha fatto l’ex sindaco diessino, oggi Pd. E non era operazione semplicissima, visto che i giovani non è detto che si facciano coinvolgere così facilmente in “operazioni nostalgia”. Iodice punta, inoltre, sulla bandiera del centrosinistra e del Partito democratico, in modo tale che, quand’anche le elezioni non dovessero andare per il verso giusto, sarà, comunque, sufficiente cogliere un risultato dignitoso per mantenere il controllo del partito a Portico e la possibilità che il partito gli dà di beccare qualche incarico qua e là, come quello prestigioso e molto remunerato che occupa al Comune di Caserta, dove Carlo Iodice è il presidente del collegio dei revisori dei conti. In poche parole, l’ossatura storica dell’Amministrazione che Iodice guidò non c’è più. C’è ancora, invece, Carlo “settevite” Iodice, che spera molto anche nel robusto ausilio pratico che gli sta fornendo l’imprenditore Gerardo Massaro. Le corazzate di Carlo Piccirillo e del colonnello De Simone Nel toto elezioni, siccome nei nostri Comuni il fatto che uno getti in campo forze giovani non si traduce in forza, ma, molto spesso, purtroppo, in un fattore di debolezza, quella di Carlo Iodice, è una lista outsider, almeno vedendo la cosa da Caserta. Mentre le due compagini che appaiono e, soprattutto, si sentono più accreditate per la vittoria, sono quelle che fanno capo, da una parte, a Carlo Piccirillo (La scelta 2009), dall’altra, classica lista civica, al colonnello Massaro (Insieme per Portico) che da uomo di Forza Italia prima e del Pdl oggi, è riuscito, comunque, a rinnovare un importante patto politico con i socialisti di Giuseppe Oliviero, fratello del consigliere regionale Gennaro Oliviero. Un segno di continuità rispetto all’impegno di un’ossatura storica, che, nonostante le traversìe, rimane lì a promettere di intercettare messi di preferenze da portare al mulino di Carlo Piccirillo. Non solo, ma inserimenti come quello dell’odontoiatra Manfredo Mancone, potrebbe puntellare ulteriormente l’operazione elettorale, aprendo anche nuovi spazi di consenso rispetto a quelli già incrociati la volta scorsa e compensando quelli perduti a vantaggio della lista di Massaro, di cui parleremo di qui a poco, rappresentati dai consiglieri scissionisti che hanno interrotto prematuramente la prima sindacatura Piccirillo. La resa dei vari Vaiano, Galdo, Antonio D’Albore dovrebbe essere assicurata, mentre si attende con curiosità il risultato di Prudenza Eliseo, figlia di Carmine, giornalista pubblicista, impegnato in questo settore soprattutto al tempo della prima Gazzetta di Caserta, per intenderci, quella targata quotidiano Roma di Italo Bocchino e, dunque, nelle mani di An. Sempre chiarendo che queste valutazioni vengono fuori da un angolo visuale casertano e, dunque, non precisissimo, il vero competitore di Carlo Piccirillo appare Giuseppe De Simone, colonnello dell’Esercito in servizio al distretto di Caserta, il quale schiera quasi al completo la “fronda” anti Piccirillo, quelli che gli hanno portato su un piatto d’argento la testa del sindaco. In lista ci saranno, infatti, Carlo Benincasa, Salvatore Iodice, Pasquale Pisano. Il gruppetto dei “congiurati” non si chiude con Mario Iodice, che, però, getta in campo il nipote Salvatore Ventriglia. ...L’altro PiccirilloNessuna previsione si può azzardare su quello che sarà l’esito dell’impresa elettorale di un altro Piccirillo, che di nome fa Francesco Saverio, e che ha battezzato la sua lista con l’ambizioso some de “Il sole per Portico”. In effetti, Piccirillo due o uno a seconda dei punti di vista, non schiera solo neofiti. C’è, ad esempio, Mattia Trotta, proveniente da una significativa esperienza alla corte di Carlo Iodice. C’è un altro componente della fronda “anticarlopiccirillo”, e cioè Giuseppe Cicala, che di voti ne prese diversi la volta scorsa. C’è, infine, Gennaro Iodice, anche lui di tradizione scissionista e frondista, dato che partecipò a quella del 2003. Insomma, a Portico si fanno le elezioni, sul fatto che poi si governi a lungo, con tanti soggetti facili alle arrabbiature, non ci sono evidenti certezze. Autore: Gianluigi Guarino - Fonte: CasertaC'è

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