martedì 28 ottobre 2008

E' morto l'avvocato Alfonso Martucci, funerali mercoledì

Santa Maria Capua Vetere - Si è spento all’età di 75 anni, stroncato da un male incurabile, il principe del Foro di Santa Maria Capua Vetere, l’onorevole, avvocato Alfonso Martucci. In punta di piedi, in maniera silenziosa, se n' è andato diversamente da come è stata la sua vita, fatta,di studi, onori professionali e politici e di tanta umanità, in tutte le sue accezioni. La salma giungerà in aereo da Milano martedì e raggiungerà la chiesa degli Angeli di corso Garibaldi, dove, per espressa volontà del defunto, sarà allestita una camera ardente. Il giorno dopo , nella stessa chiesa si terranno i funerali religiosi; poi, la bara raggiungerà il tribunale dove si svolgerà la cerimonia dell'orazione funebre alla quale sta già lavorando il presidente dell'Ordine degli Avvocati della provincia di Caserta, Elio Sticco. Subito dopo a tumulazione. Chi non lo ha amato, lo ha invidiato, per la sua ars oratoria, per la sua tecnica che ha contraddistinto una carriera professionale vissuta sempre al vertice, un dono di Dio e della natura, che gli ha fatto guadagnare l’appellativo di "principe del Foro" di tutto il Paese. Non c’è tribunale in Italia che Martucci non abbia calcato. E nonostante gli inviti a lasciare la sua città nativa, per trasferirsi altrove, egli ha sempre preferito rimanere a Santa Maria Capua Vetere e portare fuori il nome della sua amata città. In tanti oggi lo rimpiangono, colleghi e amici. In lutto il foro sammaritano dove Martucci ha fatto scuola, i migliori legali che ora vanta l’Antica Capua sono stati tutti suoi allievi e tuttora era cinto da un’aureola di numerosi praticanti, ognuno dei quali ha rappresentato un figlio per lui che non aveva scelto la strada del matrimonio.Qualcuno da lui ha preteso la perfezione, ma sarebbe stato un dio, invece egli era prima di ogni cosa un cristiano, un uomo con i suoi pregi e con le sue debolezze. E quando finalmente avrebbe potuto incominciare a godersi la terza età, dedicandosi agli studi storici che tanto amava, improvvisamente un male pernicioso gli ha tolto la vita. Non senza lottare da parte sua, lo aveva fatto in questi ultimi mesi, in maniera silenziosa, perché le forze erano incominciate a venir meno, ma non la sua coscienza, la sua voglia di vivere, tanto che è stato disposto a sopportare un ultimo viaggio a Milano, per sottoporsi ad un intervento chirurgico. Poi l’irreparabile, che si è drammaticamente materializzato in pochissimi giorni, lasciando distrutta la sorella Marinella, che lo ha assistito durante la malattia,dandogli forza fino all’ultimo, e il suo nipote prediletto Alberto Martucci, che in lacrime e tra i singhiozzi ha appreso il dolore della perdita del congiunto proprio mentre si accingeva a salire sul primo volo per la capitale lombarda per poter giungere al capezzale dello zio. Per chi ha avuto modo di conoscerlo direttamente e di vederlo arrivare nelle aule dei tribunali non ha potuto fare a meno di notare lo stuolo di colleghi che lo circondava, la sua parola era garanzia anche per i magistrati. Ascoltare una sua arringa, accompagnata dalla sua originalissimae unica gestualità da grande e consumato attore del foro, non priva di riti scaramantici, era un privilegio; quando discuteva soprattutto in Corte d’Assise, alle sue spalle si radunava un pubblico di ascoltatori che facevano fatica a rimanere in silenzio e a non applaudire. Nella sua vita l’Avvocato ha avuto paura solo della sua umanità, ma ha tenuto sempre alta la fronte anche quando all’apice del suo successo come parlamentare hanno cercato di colpirlo ferendolo moralmente alle spalle nell'inchiesta su presunti rapporti con la camorra quando, nel 1992, si candidò al parlamento, strappando l'elezione per ilPartito Liberale Non si è lasciato abbattere, “Tanti nemici, più potere” era così che la pensava, poi si affidava nelle mani di Nostro Signore, dove egli ora ha fatto ritorno dopo aver offerto un altro generoso tributo alla città che amava e che forse tutto questo amore non è stata in grado di restituirgli: si è candidato a sindaco alle ultime elezioni comunali. Senza velleità di vittoria, sapendo che si trattava di un segno, di una testimonianza da affidare alla riflessione dei suoi concittadini sulla china sempre più declinante della politica locale. Autore: Maria Giovanna Pellegrino - Fonte: Caserta C'è.

0 commenti: