mercoledì 8 ottobre 2008

Domiziana paralizzata dai commercianti: protesta sincera o agitata da burattinai?

Castelvolturno - "Serve anche l'integrazione", aveva detto ieri sera a Caserta Marco Minniti, ministro dell'Interno del governo ombra del Pd. Gli rispondono i commercianti che stanno bloccando da ore la Domiziana. Erano poche decine stamattina, scortati e controllati da numerosi agenti delle forze dell'ordine. Ora, sono le 13.30, sono centinaia e sono diretti in Municipio. Dicono di non essere razzisti, ma intanto alimentano tensione con i giornalisti che intervistano gli immigrati ai margini del corteo.Scende in campo la comunità già rappresentata in queste settimane dai media. Quella che non ha mai sopportato stili di vita e comportamenti degli oltre 15mila immigrati che affollano il litorale domizio, vivendo spesso in condizioni di degrado umano e sociale ma contribuendo fattivamente anche ad alcuni processi dell'economia di Terra di Lavoro. Ma lì ci sono anche i clan della camorra nera, spesso fiancheggiaori dei Casalesi. Oggi, però, i commercianti del litorale non fanno differenze. Ci sarà da verificare se qualcuno, anche strumentalmente, soffia sul fuoco di questa protesta per costruire un elemento di destabilizzazione della scena nazionale e regionale o per allontanare dal tavolo della discussione il cancro dei poteri criminali dei clan sugli appalti, sulle bonifiche, sulla rifiuti connection, sulla prossima realizzazione della "nuova" Domiziana. AGGIORNAMENTI - ore 15.00I manifestanti sono diventati 300 circa. Tensione tra polizia e il corteo. Cori contro i giornali e le televisioni. Critiche a gran voce contro il sindaco Nuzzo. I manifestanti vogliono che gli amministratori scendano in strada, la polizia li pressa. Poi si decidono a formare una delegazione che raggiunge il sindaco e gli amministratori in municipio.Alla base formale della manifestazione il degrado del litorale, che in decenni di abbandono non aveva costituito ostacolo o difficoltà per i commercianti. Oggi la protesta. Fonte: Caserta C'è.

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