Mozzarella alla diossina: sequestro a Caserta

Caserta – Un sequestro di mozzarella alla diossina a Caserta. La notizia viene da ambienti correttamente informati e riferisce di poco meno di 2 chili di mozzarella posti sotto sequestro dagli organi ispettivi dell’azienda sanitaria locale Ce1 in un esercizio del centro. L’operazione in seguito agli esami di laboratorio che hanno accertato il superamento del tasso di diossina nei prodotti di un caseificio dell’Aversano.Il fatto ripropone la questione dei cibi avvelenati dalla diossina, da settimane all’attenzione delle cronache per il protrarsi dell’emergenza rifiuti e dei numerosi roghi di spazzatura che la propagano nell’aria.Un argomento che viene trattato spesso sui giornali, che poi pubblicano contemporaneamente le ripetute rassicurazioni dello staff sanitario del commissariato di governo circa l’assenza di dati allarmanti sul pericolo per la salute derivante dall’emergenza rifiuti. Epperò proprio governo e Regione hanno avviato il piano Sebiorec per il monitoraggio del latte materno e del sangue tra i cittadini delle aree, a cavallo fra Napoli e Caserta, considerate a rischio per l’eventuale aumento delle forme tumorali a causa di fattori ambientali. Circa la diossina, da tempo le asl campane hanno ricevuto particolari direttive finalizzate a incentivare i controlli dei luoghi di produzione: da qui, per esempio, le analisi dei campioni prelevati nel caseificio dell’Aversano e il conseguente sequestro della mozzarella prodotta e distribuita sul territorio. Qui sotto i link di due articoli della rivista “Il Salvagente”.Il primo, solo un mese fa, ha denunciato l’assenza in Campania di una struttura pubblica per l’analisi dedicata alle diossine. All’istituto zooprofilattico di Portici, che la chiede da anni, spediscono i campioni da analizzare nel Lazio…