martedì 26 maggio 2009

Camorra e clan La Torre, raffica di assoluzioni per gli uomini del boss

CRONACA Mondragone - Il pm Milita della Dda aveva chiesto condanne pesanti tra i 6 e i 9 anni. Addirittura, una a 18 anni. Il tribunale di Napoli,presieduto nella sezione che specificatamente si è occupata di questo processo, dal giudice Modestino, ha accolto, invece, la maggior parte delle tesi dei difensori Giovanni Zannini, Raucci, Ignazio Maiorano e Angelo Ceraldi. La vicenda quella dell'attività di un gruppo sostanzioso del clan La Torre fino al 2002. Il capo di imputazione principale 416 bis, cioè associazione a delinquere di stampo camorristico. Raffica di assoluzioni per Massimo Alfiero, detto 'o capritto, Vincenzo De Martino, Andrea Claudio Landa, Mario Fragnoli, Andrea Cennami, Marco De Rosa, Giuseppe Tuccelli, Pietro La Torre del 1937, detto zio nino ' tropicale,per il quale il pm aveva chiesto 9 anni. Luciano La Torre, amante della moglie del boss Augusto La Torre, Luigi Prano, poliziotto della pentienziaria di Secondigliano, assolto per il 416 bis, condannato, invece, a due anni, pena sospesa, per il reato di favoreggiamento. E ancora, assolti Giovanni Birra, componente dell'omonimo clan di Ercolano, per il quale il pm aveva chiesto, come scritto prima, 18 anni, considerandolo colui che tirva le fila del passaggio della droga dall'area ercolanese a quella del litorale della Domiziana nord. Infine, pure assolto Emilio Migliore. Per quel che riguarda le conndanne, 1 anno, in continuazione di un'altra condanna per 416 bis, per Ernesto Razzino. Stesso discorso per Pietro La Torre del 1967. Ma in quest'ultimo caso, la condanna non è a 1 anno, ma a 9 mesi. Massimo Gitto è stato condannato a 1 anno con le stesse modalità di Razzino e Pietro la Torre del 1967. Infine, pure un anno in continuato per Pasqualino Miraglia.La condanna più forte per il pentito Pietro Scuttini La Torre.

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