venerdì 17 ottobre 2008

Scarcerato Mario Natale. L'avvocato Taormina: "Vittoria della giustizia"

Casal di Principe - Libero Mario Natale. Non persistono per lui le condizioni per la custodia cautelare. La dodicesima sezione del tribunale del riesame di Napoli, dopo circa sette ore di camera di consiglio, emette il dispositivo che annulla in toto l’ordinanza di custodia cautelare che lo vedeva coinvolto. Il dispositivo è stato notificato alla parte nelle prime ore della giornata. Natale ha già fatto ritorno a casa accompagnato dai suoi familiari. Sono state le argomentazioni difensive dell’avvocato e professore Carlo Taormina ad avere la meglio sulle ragioni dell'arresto. Da quello che si è capito, i giudici del Riesame ritengono deboli le argomentazioni dell'accusa in relazione all'associazione camorristica e all'altra accusa estorsione legate all’ex presidente del Gladiator e dell’associazione dei tabacchicoltori della provincia di Caserta. Rimangono saldamente in piedi soltanto le contestazioni relative all’interposizione fittizia con il fratello Enzo. Il professore Carlo Taormina raggiunto telefonicamente ha dichiarato “ E’ stata una udienza in cui tutti, i giudici, il pm e noi della difesa l’abbiamo conclusa in modo sereno e tranquillo. E’ stata una giornata di vera giustizia !!!" Mario Natale fu posto in stato di detenzione carceraria il 30 settembre 2008 nella maxi operazione coordinata dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia, del Servizio Centrale Anticrimine e del Servizio Centrale Territoriale, che aveva dato esecuzione a 107 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Tribunale di Napoli su richiesta della Dda con 107 ordinanze, di cui 77 sono state notificate in varie carceri italiane ad altrettante persone ritenute capi o gregari del clan dei Casalesi. L'operazione fu condotta da circa 500 agenti della squadra mobile di Caserta, Napoli, Benevento, Avellino, Salerno, Latina, Campobasso, Isernia, Frosinone e dei reparti prevenzione della Campania, Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto, Aosta, Lucania, Salento, Sicilia, Emilia Romagna, Toscana, Abruzzo, Calabria.Le vicende giudiziarie che avevano coinvolto l’avvocato Mario Natale avevano dato seguito ad serie di dimissioni come quelle del fratello Enzo (Pd) da componente del direttivo dell’Area Sviluppo Industriale di Caserta e quelle del figlio di quest’ultimo, Massimiliano (estraneo all’inchiesta, va precisato), assessore a Santa Maria Capua Vetere. Mario Natale, alle accuse mosse dalla procura antimafia ed in particolare, quelle formalizzate dopo le dichiarazioni dei pentiti Luigi Diana e Michele Froncillo, aveva replicato – riservandosi di produrre la documentazione necessaria – che il tabacchificio di Pignataro Maggiore indicato dal pentito di proprietà occulta del clan del Casalesi e gestito da Natale, fu acquistato regolarmente da una famiglia di imprenditori di Arezzo e subì un incendio nel 1997. Sulle accuse di Froncillo, che indica Mario Natale come proprietario della sala Bingo di Santa Maria Capua Vetere, l’imprenditore-avvocato avrebbe precisato che appartiene – come si evince peraltro dai sequestri eseguiti nel giorno dell’arresto – alla famiglia del fratello Enzo. Quest’ultimo, accusato di interposizione fittizia di beni e assistito dall’avvocato Giuseppe Stellato, a sua volta, si dice pronto a dimostrare, con atti di acquisto e finanziamenti, la regolare nascita del centro scommesse. Autore: Prospero Cecere - Fonte: CasertaC'è.

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