giovedì 2 ottobre 2008

Cosentino incassa la fiducia di Silvio e contrattacca: contro di me una campagna mediatica

Caserta - ''Continuo a essere vittima di una vergognosa campagna mediatica, che tende ad avvalorare episodi privi di alcun oggettivo fondamento. A scanso di ulteriori equivoci, ribadisco di non essere indagato da alcuna Procura, né di aver ricevuto alcun avviso di garanzia. La mia storia personale e politica è stata sempre rispettosa delle istituzioni e dello Stato. Se c'era un fronte con il quale schierarsi, è sempre stato quello della legalità''. Lo dice il sottosegretario all'Economia, Nicola Cosentino, intervenendo sulla vicenda legata alla pubblicazione di alcuni verbali giudiziari che lo chiamano ''impropriamente in causa''. ''Camorra e camorristi non hanno mai fatto parte del mio presente e del mio passato. Né prossimo, né remoto. Alla magistratura e ai magistrati - aggiunge - rinnovo invece la mia fiducia, di cittadino e di uomo di Governo, nella convinzione che sulla vicenda che mi ha inopinatamente chiamato in causa, sia fatta immediata e totale chiarezza''. ''Come già asserito in altre sedi, ribadisco che, qualora, fosse dimostrato uno solo dei reati a cui fanno accenno le dichiarazioni di un signore che non ho mai visto, nè conosciuto - conclude - sono pronto a dimettermi da qualsiasi incarico politico e di governo''. Cosentino ritorna su Gaetano Vassallo che lo tira in ballo, da riconosciuto collaboratore di giustizia della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, nel giro di tangenti della rifiuti connection. Lo fa dopo la visita di Berlusconi a Napoli. Il premier, pressato da un giornalista, ha dichiarato piena fiducia ai vertici del Pdl campano (Vassallo coinvolge nella vicenda anche Mario Landolfi e Luigi Cesaro) con una frase anche un po' sibillina: "Ho ricevuto da loro personali assicurazioni che si tratta di operazioni legate alla politica e non alla realtà".

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