giovedì 23 luglio 2009

Negato salone specchi, le spiegazioni di Giudicianni

CITTADINI S.Maria C.V. – "Il Sindaco di S. Maria C. V. non ha addotto alcun motivo tecnico, logistico o di ordine pubblico per giustificare la sua decisione di non concedere l'uso del "Salone degli Specchi" al giornalista Mario Tudisco in occasione della presentazione al pubblico sammaritano del libro di Gianni Solino intitolato "I RAGAZZI DELLA TERRA DI NESSUNO", con la partecipazione dell'avvocato Anna Maria Ferriero, in rappresentanza della Camera Penale di S. Maria C. V., del teologo Sergio Tanzarella, dell'avvocato Emilio Maddaluna (dell'associazione "Risveglio Sammaritano" ) e dell'architetto Alfredo Di Patria (dell'associazione "Rinascita Cittadina"). Nella sua nota di risposta alla critica rivoltagli dal prof. Domenico De Pascale, già Sindaco di S. Maria C. V. all'inizio degli anni '90, Egli ha paventato rischi di strumentalizzazione da parte dell'"opposizione politica", in agguato dietro la trattazione di un argomento tanto delicato quale quello delle radici socio culturali e politiche della camorra. Evidentemente non si è reso conto di quanto poco lustro dia alla sua immagine di rappresentante delle istituzioni un simile argomento: avrebbe fatto meglio ad escogitare una qualsiasi altra scusa. Se avesse chiesto di intervenire nel dibattito chi mai avrebbe osato negarglielo, anzi la scelta più consona al suo ruolo di Sindaco era proprio quella di sponsorizzare l'iniziativa e di presenziarla! Negando invece il "Salone degli Specchi" e defilandosi proprio in occasione di un dibattito riguardante l'influenza nefasta dei miti camorristici sulla mente dei giovani, ha sortito l'effetto di una sdegnata protesta da parte del prof. Tanzarella che, con una nota scritta indirizzata a palazzo Lucarelli, gli ha chiesto conto del suo disimpegno nella lotta contro la criminalità organizzata. In effetti il diniego di Giudicianni, come si evince dalle sue stesse parole, ha ragioni esclusivamente politiche: la richiesta dell'uso del "Salone degli Specchi" gli è pervenuta da associazioni politico-culturali che esprimono una fortissima critica nei confronti della sua amministrazione; e fa seguito ad altri analoghi dinieghi già avutisi in passato, anche quanto si è trattato di altri argomenti di dibattito.Peraltro egli arbitrariamente accomuna in un unico indistinto gruppo di "congiurati" persone dalla diversa provenienza e dalle storie personali inconfondibilmente distanti. Attribuendo ad alcune, intende screditare con ciò anche le altre che nella circostanza vi si accompagnerebbero. Escluso che il suo negativo giudizio morale possa riferirsi all'avvocato Anna Maria Ferriero, al prof. Tanzarella o al sottoscritto, non resta che l'associazione culturale "Risveglio sammaritano", dietro la quale con tutta evidenza egli vede l'ombra di Nicola Di Muro con la pattuglia dei suoi fedelissimi, il cui giornale locale, veicolo di una esacerbata polemica contro l'amministrazione Giudicianni, ha peraltro generosamente ospitato diversi articoli su vari argomenti, a firma di cittadini ed iscritti ad associazioni locali, che ritengono doveroso esprimere il proprio dissenso sul modo in cui viene amministrata questa città: e tra questi anche iscritti all'associazione culturale "Rinascita cittadina", compreso il sottoscritto. Allora, poiché la confusa situazione politica sammaritana ha bisogno di chiarezza e non di messaggi allusivi o cifrati, è arrivato il momento che il Sindaco Giudicianni spieghi chiaramente una volta per tutte ai suoi concittadini per quali motivi, secondo lui, i "dimuriani" non avrebbero i requisiti etico politici per esprimere la loro critica alla sua amministrazione, e perché allora, solo qualche tempo fa, riconosceva loro i requisiti morali per essere suoi degnissimi alleati. Insomma ci dica lui chiaramente su quali scelte fondamentali riguardanti il governo della città si è consumata la rottura della coalizione che lo ha portato a diventare Sindaco e su quali "accordi di programma" viceversa si è costruito il successivo "ribaltone" che ha rimesso in gioco ampi settori di quelle forze politiche che avevano perso le elezioni. Di fatto, su questioni fondamentali come ambiente, uso del territorio, attività produttive, servizi sociali e diritti di cittadinanza, noi di "Rinascita cittadina", che pure ci presentammo da soli alle elezioni amministrative, al di fuori e contro tutte le coalizioni in campo, dobbiamo riscontrare che la parte politica messa alla porta con il ribaltone oggi sta sulle nostre stesse posizioni. Posizioni che, val ben la pena rammentare, alcuni di noi hanno coerentemente sostenuto da sempre". Fonte : comunicato stampa

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