giovedì 9 luglio 2009

Consorzio, pressing di Iodice su Mondragone. 15 Comuni più piccoli provano l'ultimo attacco scrivendo un documento al prefetto

POLITICA Caserta – Non ci stanno a vedersi sfuggire tutto di mano. I sindaci che mesi fa costruirono l’operazione – Fabozzi ora si sentono tagliati fuori dall’intesa Giuliano – Iodice e non si danno pace. Anche in queste ore, riunioni su riunioni, un’impressionante sequenza di telefonate, il tentativo fatto e ribadito anche di rompere il fronte del Pdl. Anche oggi pomeriggio si sono rincorse voci su malumori della componente di An. Coronella avrebbe detto a Giuliano di non condividere il pacchetto chiuso con il Pd, a partire dall’identità del presidente. Ma negli ultimi minuti, nell’entourage di Giuliano si faceva professione di ottimismo, anche alla luce del fatto che un altro pezzo da novanta dei sindaci Pdl, Mimmo Ventriglia di Curti, leader della componente di Campania in positivo, ha resistito senza tentennare alla corte dei sindaci dissidenti, tra cui i più determinati sono quello di Casapesenna Zagaria, quello quello di San Marcellino, quello di Parete, quello di Gricignano, quello di Trentola Ducenta , ma anche i sindaci di Succivo, S.Arpino, Cesa, Casal di Principe, Carinaro, Calvi Risorta, Casaluce, Arienzo, Villa di Briano e Frignano. Solidale con questi il primo cittadino di San Felice a Cancello, Pasquale De Lucia, che, oltre ad essere sempre stato interessato agli enti di gestione dei rifiuti (è stato presidente dell’assemblea dei sindaci del Ce3) guarda con diffidenza alla presidenza Giudicianni, che potrebbe essere sfruttata l’anno prossimo per dare smalto a Giuseppe Stellato, che sarà sicuramente un rivale di De Lucia nelle elezioni regionale. Oggi pomeriggio, nella sua faticosissima opera di ricucitura delle truppe sparse dei sindaci Pd, ha lavorato sulla posizione incerta del sindaco di Mondragone Cennami. Se anche questa casella dovesse andare al suo posto, domattina alle 11,00, in Prefettura, i numeri ci dovrebbero essere, e con questi anche l’elezione di Giancarlo Giudicianni a capo dell’assemblea del Consorzio unico dei rifiuti, che, com’è noto, raccoglie non solo tutti i Comuni della provincia di Caserta, ma anche quelli più importanti dell’area di Napoli Nord, tra cui Caivano, Casoria e Crispano. Questo accadrà e meno che (improbabilissimo) il prefeto non considererà fondate i rilievi messi nero su bianco dai sindaci dissidenti in un documento presentato oggi pomeirggio, nel quale viene esclicitato un concetto, tutto sommato, sensato: e cioè che l'intera operazione è nelle mani di Comuni che di qui a poco dovranno uscire dal Consorzio in quanto superiori, per popolazione, al limite dei 15mila abitanti e che, dunque, ricadono nell'ambito di quei Comuni che dovranno costruire e gestire autonomamente tutta la filiera della raccolta differenziata e dello smaltimento dei rifiuti. Nota a margine, perché anche quando dedichiamo un articolo alla nuda cronaca, non resistiamo alla tentazione di dire la nostra: I grandi Comuni casertani se la prendono comoda e questo gli consente ancora di giocare con il manuale Cencelli in mano. Questo accordo ruota, infatti, sugli interessi di Santa Maria Capua Vetere e Aversa, che sono due Comuni che nel Consorzio non dovrebbero neppure esserci E questa non è una bella cosa. Ma neanche è un abella cosa che i Comuni contestatori, che ora si appellano al prefetto, mesi fa elessero l'allora sindaco di Villa Literno Fabozzi a conclusione di una votazione che definire scandalosaè poco, dato che vi parteciparono parenti di sindaci muniti di deleghe e addirittura un sindaco, Zacchia di Calvi Risorta, che non era più sindaco da tre ore, dato che la maggioranza dei consiglieri comunali si era dimessa. Autore: Gianluigi Guarino - Fonte: CasertaC'è

0 commenti: