mercoledì 3 giugno 2009

Rinascita Cittadina sul nuovo piano-casa regionale

POLITICA S.Maria C.V. – "I vincoli alla "destinazione produttiva" stabiliti dai Piani Regolatori Comunali e Consortili salteranno ope-legis: alla faccia della legalità e dei suoi insulsi sostenitori a prescindere dai contenuti della legge. In una regione devastata dalla speculazione edilizia e disperatamente affamata di posti di lavoro qualificati e duraturi, prospereranno i "cantieri temporanei e mobili" dei palazzinari che andranno ad inghiottirsi finanche gli ultimi spazi in cui si era rifugiata la speranza del riscatto: le aree industriali dismesse. Lì, infatti, non è più previsto il reinsediamento di impianti produttivi, né la realizzazione di laboratori di ricerca per i nostri figli disoccupati, laureati in chimica, biologia, fisica, farmacia, informatica o diplomati come periti meccanici elettronici o elettrotecnici, o formati quali operai specializzati: bensì è prevista la realizzazione di case. E per chi? Per disoccupati, sottoccupati, precari, immigrati con difficoltà di regolarizzazione? Tutta gente che non ha neanche gli occhi per piangere, figurarsi se ha la risorsa economica per comprarsi un appartamento… O le case saranno per quelle fasce di ceto medio-popolare che non riesce più a sostenere i costi dell'abitare nei quartieri centrali dell'Area Metropolitana Napoletana,cittadini che vengono espulsi dai contesti urbani nei quali deve subentrare il terziario finanziario e burocratico- amministrativo? In ogni caso ci saranno cospicui finanziamenti pubblici a sostenere i programmi costruttivi di queste "case sociali" e ad innescare un nuovo ciclo di mutui che, spesso, non potranno essere pagati da chi li ha contratti! Ma degli equilibri tra pesi demografici e risorse, tra capacità di spesa e di offerta sembra non interessarsi nessuno! La parte più becera, parassitaria, opportunistica e prevaricatrice dell'imprenditoria locale non aspettava altro per allungare le mani su alcuni milioni di metri quadrati di aree a destinazione industriale dove si è, in maniera definitiva, deciso che non dovranno mai più essere realizzate fabbriche e laboratori. L'assessore Cascetta precisa: "per nuovi insediamenti residenziali intendo, soprattutto, case ed abitazioni che rispettino i parametri da noi introdotti relativi all'utilizzo di tecniche di costruzione tassativamente antisismiche e di eco-edilizia (sic!)". Come se dal 1974 non fosse già obbligatorio costruire in conformità con le norme antisismiche e, come se la legge sul contenimento dei consumi energetici non prescrivesse, già dal lontano 1976, il calcolo delle dispersioni termiche degli edifici: mica stavamo aspettando che venisse lui! L'assessore regionale non si ferma qui e imperterrito rincara: "…mai più quartieri dormitorio senza spazi verdi, asili e quant'altro", lasciandoci nel dubbio se egli ignori o finga di ignorare che da oltre quarant'anni la legislazione urbanistica prescrive che i quartieri di edilizia economica e popolare devono essere dotati di tutte le attrezzature e i servizi commisurati secondo rapporti standard alla entità demografica degli insediamenti medesimi Peraltro gli insediamenti modello prospettati dall'esponente della Giunta Regionale dovrebbero essere realizzati da quelle stesse imprese, tipo Mirabella- Costruzioni, EdilAtellana etc … che hanno ampiamente imperversato sul nostro territorio fino ad oggi, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti! E' ad esse (soprattutto ad esse, ma non solo…) che le istituzioni regionali stanno rendendo un grosso favore, come, a mezza bocca, emerge dalle stesse dichiarazioni di Cascetta. Ma non c'è bisogno che lo dica: lo sappiamo già. Non siamo stupidi. Il fatto che la Giunta regionale della Campania guidata dal "comunista" Bassolino. Invece di contrastare, addirittura anticipa l'azione del governo nazionale guidato dal "peronista" Berlusconi, la dice lunga sulla omologazione tra destra e sinistra politica nel nostro Paese: ormai tra i due schieramenti non c'è più alcuna differenza di posizioni, obiettivi e rappresentanza degli interessi dei gruppi di potere e dei sodalizi affaristici. Ma fermarsi alla denuncia non basta. I cittadini della provincia casertana , nella quale si vuole che dilaghi la Metropoli Napoletana scaricandovi le sue contraddizioni e le sue "eccedenze indesiderate" di ogni tipo, facciano sentire la propria voce a difesa dei sacrosanti diritti della popolazione residente ad aver lavoro vero e a conservare gli equilibri socio-ambientali! Noi di Rinascita Cittadina cominciamo da Santa Maria Capua Vetere, dove stiamo raccogliendo firme per costringere il Consiglio Comunale ad assumersi l'impegno della più strenua difesa delle nostre aree industriali dismesse, perché resti salva ed impregiudicata la possibilità di reinsediarvi impianti produttivi. Rivolgiamo, quindi, un appello su scala provinciale a tutti i cittadini, le associazioni e a quelle persone che, pur militando nei partiti politici ampiamente screditati dalla loro inanità e compiacenza di questi ultimi due decenni, conservano un po' di previgenza, senso di responsabilità, razionalità e progettualità, affinchè facciano altrettanto. Tutti assieme forse riusciremo ad opporci alla tracotante egemonia di un blocco di potere che ci vorrebbe sudditi e non cittadini!!! " Arch. Alfredo Di Patria Avv. Pierfrancesco Lugnano Rinascita Cittadina Fonte : comunicato stampa

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