lunedì 23 marzo 2009

E per la segreteria cittadina è ormai certo lo scontro all'ultimo voto tra Marino e la Suppa. Duello il 4 aprile

POLITICA CASERTA - Saranno preumibilmente Carlo Marino e Rosa Suppa a sfidarsi per la segreteria cittadina di Caserta del Partito Democratico. Il dopo De Franciscis inizierà ufficialmente sabato 4 aprile, ennesima convocazione dell’assemblea sortita dalle primarie, che, fino ad ora, non è mai riuscita a dare una struttura definitiva al partito a causa dell’insanabile frattura tra il gruppo del presidente della Provincia e gli altri due, quello più ampio dei cosiddetti riformisti provenienti dagli ex Ds e quello legato all’ex ministro Nicolais, che proprio oggi, tra le altre cose, si gioca, contro Guglielmo Allodi e Vozza, la candidatura a presidente della Provincia di Napoli per la coalizione di centrosinistra. Con De Franciscis a Lourdes c’è da pensare che alcuni delegati, che fino a ieri avrebbero incontrato serie difficoltà a liberare la propria posizione e la propria scelta dalle pressanti ipoteche del presidente della Provincia, ora si sentano più liberi. Carlo Marino, il cui nome è proposto da Stefano Graziano, parlamentare e sempre più riferimento possibile e obbligato per gli orfanelli di Sandro. Con Marino si schierano la maggior parte dei consiglieri comunali. A partire dal capogruppo Toscano, proseguendo con Marzo, Amato, Ferrara. Con loro anche l’assessore alle Attività produttive Biagio Esposito. Insieme alla Suppa ci saranno Antonio Ciontoli e Ubaldo Greco. Ancora incerta la collocazione di Capobianco. I due consiglieri comunali a lui vicini, Boccagna e Di Palo, sulla carta apparirebbero più vicini all’opzione Marino, ma siccome i rapporti personali tra il neo presidente del Consiglio comunale ed Antonio Ciontoli sono fraterni e, per di più, datati, sulla cosa è meglio non mettere la proverbiale mano sul fuoco.Incerta anche la posizione del gruppo Nicolais, che fa perno su Generoso Paolella e Alessandro Barbieri, a cui si è associato anche il riformista dissidente Carlo Scatozza. Rebus assoluto quello di Rosa Bonavolontà, che potrebbe anche diventare il catalizzatore di un voto dissidente che si chiama fuori dai due schieramenti. Il sindaco, invece, Petteruti è solo impaurito. Non prende e non prenderà posizione in quanto teme che le tensioni dell’assemblea cittadina possano scaricarsi sugli equilibri, già di per sé, precarissimi, della maggioranza che lo tiene in vita. I numeri, almeno in teoria, dovrebbero arridere a Marino. Sarà così? Visti gli attori della scena il condizionale funge da polizza assicurativa. Autore: Gianluigi Guarino - Fonte: CasertaC'è

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