giovedì 12 febbraio 2009

Eroina e coca a go go, anche in cambio di sesso. Sgominata la banda Feola, vicina ai Belforte. Dentro una studentessa e un'impiegata

CASERTA - C'erano anche una studentessa universitaria ed un'impiegata tra i componenti di un' organizzazione, ritenuta capeggiata da un pregiudicato vicino al clan camorristico dei Belforte di Marcianise, e specializzata nell'acquisto all'ingrosso sul mercato napoletano ed alla vendita al minuto, nella zona di S. Maria Capua Vetere, nel Casertano, di cocaina ed eroina, scoperta dalla Squadra Mobile di Caserta. I poliziotti hanno eseguito, nelle prime ore di oggi, sei ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Tribunale di Napoli, su richiesta della Dda partenopea. Gli arrestati, tra cui le due donne, una studentessa universitaria, Erica Rezzuti, di 26 anni, già nota alle forze dell'ordine ed una impiegata, Iolanda Pimpinella, di 30 anni, entrambe napoletane, sono accusati di associazione per delinquere finalizzata all'acquisto ed alla vendita di di sostanze stupefacenti. A capo dell' organizzazione, secondo le risultanze delle indagini della Mobile casertana, diretta dal vice questore Rodolfo Ruperti, c'era Francesco Feola, sorvegliato speciale di pubblica sicurezza, con precedenti per associazione a delinquere di tipo camorristico, estorsioni e spaccio di droga che utilizzava, soprattutto per l'acquisto ed il trasporto in auto della sostanza, l'universitaria e l'impiegata. Alcune clienti abituali di Francesco Feola, il sorvegliato speciale considerato a capo dell'organizzazione che gestiva lo spaccio di droga nella zona di Santa Maria Capua Vetere e che è stata sgominata dalla Squadra Mobile del capoluogo, ottenevano dosi di cocaina ed eroina in cambio di prestazioni sessuali. E' quanto emerso dall'indagine che vede coinvolte, tra le sei persone arrestate, anche due donne, una studentessa universitaria ed un'impiegata. Quest'ultime, per eludere i controlli delle forze dell'ordine nascondevano, durante il trasporto, gli stupefacenti nelle parti intime. La droga veniva, quindi, consegnata a Feola tagliata, divisa in dosi e spacciata anche da altri componenti dell'organizzazione. La polizia, anche attraverso intercettazioni telefoniche, appostamenti e pedinamenti ha, tra l'altro, accertato che alla cessione al minuto delle dosi di cocaina ed eroina provvedeva anche lo stesso Feola. La sostanza, dopo la prenotazione telefonica veniva spesso lanciata agli acquirenti attraverso la finestra dell'abitazione di Feola. Gli arrestati sono stati rinchiusi nel carcere di S. Maria Capua Vetere. Gli arrestatiSi tratta di Francesco Feola, di 65 anni, Antonio Feola, 34 anni, dell'albanese Fraim Kananaj, di 29 anni, Maurizio Manzoni, di 26 anni, della studentessa universitaria Erica Rezzuti, di 26 anni e dell'impiegata Jolanda Pimpinella, di 30 anni. Secondo gli investigatori i sei avevano formato una bene organizzata banda specializzata nell'acquisto e nello spaccio della droga: eroina e cocaina. La droga era poi venduta in alcune zone del Casertano tra cui Santa Maria Capua Vetere e Casapulla. Il capo della banda era Francesco Feola, sorvegliato speciale, ritenuto dagli inquirenti contiguo al clan Belforte attivo a Marcianise.Feola sceglieva per la propria organizzazione degli insospettabili come la studentessa Rezzuti o l'impiegata Pimpinella, utilizzate per il trasporto e la vendita al dettaglio dell'eroina e la cocaina. La droga veniva acquistata a Napoli soprattuto a Scampia. Attraverso le intercettazioni e i pedinamenti, la Squadra mobile casertana avrebbe accertato un'intensa attività di vendita al minuto della droga. A volte i tossicodipendenti si recavano a casa di Feola per prendere le dosi. Utilizzavano dei nomi in codice: cd, panino, pane, caffé. A volte il capo banda si faceva pagare l'eroina e la cocaina con prestazioni sessuali dalle tossicodipendenti. Fonte. CasertaC'è

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