La Folgore "battezza" il suo primo blitz: presi Iacolare, la moglie, Alfiero,la Pellegrino e un vigile urbano.

CASERTA - Si stringe sempre di piu' il cerchio nei confronti del 'gruppo di fuoco' della fazione 'scissionista' del clan dei Casalesi. Oggi sette gli arresti nel Casertano: pregiudicati, affiliati. Tra di loro anche Bernardino Terracciano: attore nel film anticamorra per eccellenza, Gomorra. Ora si cerca il 'capo dei capi', Giuseppe Setola: e' lui che, secondo gli inquirenti, guida il 'gruppo di fuoco' che ha ucciso, negli ultimi mesi, imprenditori, parenti di pentiti, che ha messo in atto la strage degli immigrati di Castel Volturno. I blitz, messi in atto da polizia, carabinieri e da ottanta para' della Folgore, su disposizione della Dda di Napoli, sono scattati all'alba, a Castel Volturno, Villa Literno, Mondragone, San Cipriano D'Aversa e Casapesenna: vale a dire nei 'quartier generali' dei Casalesi e della fazione scissionista. I sette arrestati sono considerati fiancheggiatori del latitante Setola ed ad incastrarli e' stato uno di loro, Oreste Spagnuolo. Lui che, secondo gli inquirenti, era in prima linea nella strage degli immigrati di Castel Volturno, ha iniziato a collaborare con la giustizia all'indomani del suo arresto, lo scorso 30 settembre. Cosi', uno dei sicari della strage, ha iniziato a fare nomi e cognomi: i suoi familiari sono gia' al sicuro in una localita' protetta ma, intanto, le sue dichiarazioni potrebbero far avvicinare sempre di piu' gli inquirenti a Setola, oggi ancora una volta sfuggito alla cattura insieme ad altri tre affiliati della cosca. A finire in manette, oggi, sono stati anche Giulio Iacolare, 59 anni gia' noto alle forze dell'ordine e considerato affiliato dei Casalesi, e sua moglie. Nella loro abitazione i carabinieri hanno trovato una pistola semiautomatica calibro 9*21 con matricola abrasa, due caricatori con 20 cartucce, una pistola semiautomatica 7.65 con matricola abrasa con 42 colpi dello stesso calibro. Ed ancora, in carcere (leggi servizio a parte) anche un appuntato dei carabinieri, Domenico Cioffo. C'e', poi, tra gli arrestati (anche in questo caso leggi il commento pubblicato a parte) Bernardino Terracciano: in 'Gomorra', il film di Matteo Garrone, tratto dal best seller di Roberto Saviano, faceva 'Zi Bernardino', un estorsore per conto della camorra. Manette anche per Nicola Gagliardini, 35 anni, e per Antonietta Pellegrino, 26 anni, con precedenti e appartenente ad una famiglia ritenuta legata ai Casalesi: per lei l'accusa di favoreggiamento, per aver coperto la latitanza di alcuni esponenti di spicco del clan. Arrestato, per detenzione illegale di armi, anche un vigile urbano di Napoli. Nell'operazione di oggi, la prima anticamorra a cui hanno preso parte i para' della Folgore, presenti in 500 nel Casertano dal 1 ottobre, sono state eseguite diverse perquisizioni, sequestri di armi. In carcere anche Massimo Alfiero, Vincenzo Di Fraia, Pietro Fontana e Nicola Tavoletta. Oreste Spagnuolo, con il suo racconto, ha, in pratica, consentito di scompaginare anche la rete di fiancheggiatori che hanno sostenuto la latitanza del commando e hanno consentito che la suapotenza di fuoco rimanesse intatta, occupandosi anche, nel contempo, della gestione amministrativa della fitta rete di estorsione che consentivano al clan di incassare circa 90mila euro al mese. Il tutto, quanto pare, con la benedizione di Francesco Bidognetti, detto Cicciotto 'e mezanott', capo del clan. Con le dichiarazioni di Spagnuolo salta anche la tesi che Setola e Letizia si fossero resi, in qualche modo, autonomi da Bidognetti. Non è un caso - ha raccontato ancora Spagnuolo, la cui famiglia è stata già condotta in località protetta - che Gianluica, figlio di Cicciotto, reduce da un colloquio in carcere avvenuto, due o tre mesi fa, quando alcuni omicidi si erano già consumati, raccontò allo stesso Spagnuolo di non aver mai visto il padre tanto contento. Ora si cerca Setola, il quale, stando ai racconti del neo pentito, aveva chiesto anche dell'esplosivo e dei dispositivi elettronici per telecomandarlo a distanza. Speriamo bene. Gianluigi Guarino