martedì 23 settembre 2008

Ventre: "Il problema della immigrazione"

Caserta – "Il problema della immigrazione, soprattutto clandestina, quello della integrazione, quello della convivenza in generale tra persone di differenti razze, differenti religioni, differenti costumi, credo che insieme al problema dell'ambiente costituisca oggi la vera questione centrale di questo secolo. Come casertani siamo toccati da vicino, in quanto protagonisti, dalle ondate migratorie provenienti da tanti Paesi poveri. Da un lato le ragioni umanitarie che portano noi, popolo di emigrazione, ad aiutare queste persone; dall'altro l'esigenza del rispetto assoluto ed inderogabile della legge cui tutti dobbiamo sottostare. La riflessione ovviamente viene dai recenti fatti di sangue che hanno riguardato la nostra provincia ed un comune di grande civiltà come Castelvolturno. Ma naturalmente prendo solo spunto da tali fatti non soffermandomi su di essi per il rispetto dovuto agli inquirenti a fronte di indagini ancora in corso. In Castelvolturno come in tantissimi altri comuni della nostra provincia convivono immigrati venuti qui per lavorare, per trovare quella luce di vita che il Creatore ha promesso a tutti gli uomini. Accanto ad essi vi sono tuttavia numerosi, numerosissimi delinquenti della peggiore specie che molte volte tali erano anche nei loro Paesi di origine. La Chiesa, soprattutto l'illuminato Mons. Schettino, ha fatto tanto e continua a fare per l'integrazione di coloro che integrarsi vogliono. Ricordo ancora l'opera da lui e dai suoi collaboratori svolta accanto a me alla Provincia per il riscatto di tante donne costrette alla prostituzione. Le istituzioni pubbliche locali tantissimo hanno fatto. Il problema è molto più grande di ciò che in loco si può fare; il problema come ho detto innanzi è epocale e quindi i partiti politici devono avere la forza di non speculare su questa o su quell'altra legge, su questo o su quell'altro provvedimento che un governo può adottare. Criminalizzare il Governo Berlusconi come nazista o razzista per il solo fatto che esso cerca di porre argine all'immigrazione illegale ed a quella delinquenziale significa solo acuire i contrasti e fomentare lo scontro. Tutti abbiamo le nostre colpe da espiare in questo campo. Mettiamo il punto; mettiamoci da parte nostra a lavorare con buona lena e con animo scevro da pregiudizi. Gli immigrati, da parte loro, si mettano a colloquiare magari in quella bella struttura che noi creammo alla provincia, per primi in Italia, che fu il consiglio provinciale degli immigrati, emarginino loro stessi la mela marcia, ascoltino il coraggioso consiglio dell'ambasciatore del Ghana di collaborare sempre e comunque con gli inquirenti italiani che stanno qui per proteggerli, non per fare loro del male. Probabilmente alla fine qualcosa ne verrà fuori. "

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