Caserta – "Se il presidente della Provincia avesse nominato, da solo, così com'è nelle sue prerogative, una giunta di altissimo profilo, noi non avremmo assolutamente fiatato sulla "defenestrazione" dell'assessore Verde. Così come non avremmo fiatato se avesse fatto precedere la nomina da una riunione, da un seminario (così come ha sempre detto) di analisi, di bilancio dei primi treanni di governo provinciale. Così come non avremmo fiatato se avesse dato vita ad una rivisitazione del programma i termini di priorità o se avesse anche giustificato il perché di alcune esclusioni e di alcune new entry. Senza esprimere giudizi di merito sulle persone, la scelta fatta non è all'altezza dei problemi che abbiamo di fronte e manca del tutto un'analisi di quanto fatto e quanto bisogna ancora fare. - Tutti ricordano la strenua battaglia sulla rappresentanza femminile (si dimise appena eletto nel primo consiglio provinciale); ha ingaggiato una battaglia estrema, fino all'orlo della crisi e del non voto al bilancio di previsione da parte del gruppo dell'allora Margherita, con il segretario provinciale di quel partito. Abbiamo vissuto due anni di stallo su questo tema. Nel frattempo c'è stata la defenestrazione (analoga a quella fatta dal Sindaco con l'avv. Ceceri, c'è evidentemente un'affinità elettiva) del vice presidente Adolfo Villani, altra voce dissenziente. Dopo primarie, contro primarie, elezioni amministrative, poi le politiche, dopo una telenovela infinita su nomi, aggiustamenti, trasformismi, appare evidente la cattiva coscienza e quindi la nomina di una giunta a sua immagine e somiglianza. Tutto ovviamente si concluderà con la nomina a presidente dell'IACP del fedele Bosco. - E i problemi da affrontare? Quelli posti dai Verdi e dai partiti della Sinistra? PTCP, Piani regolatori, rifiuti (discarica provinciale e gestione ATO), lo Uttaro, le cave, ACMS, bonifiche, balneabilità e ridisegno del litorale domitio, Macrico, vivibilità delle città, l'ATO 5 per l'acqua rimasto sostanzialmente sulla carta, ovviamente, non potevano essere discussi, affrontati e risolti. - Una volta non era nelle competenze della Provincia, una volta eravamo commissariati, una volta non c'era tempo, un'altra ancora si era impegnati in scadenze politiche importanti (primarie, elezioni ecc…). E poi, mancava il referente politico del nuovo partito, il Partito Democratico.Mai e poi mai ci si è riuniti per discutere di questi problemi. - Si sa, quando mancano i partiti, quando manca la politica, quando non è chiaro il processo decisionale (partiti, consigli, giunte) le decisioni (quelle vere) si prendono in altri luoghi… E' quanto sta accadendo sulla vicenda del Macrico. Mai si è riunito (almeno fino ad ora) un interpartitico, un consiglio comunale, un consiglio provinciale, un confronto con le decine di migliaia di cittadini e con le associazioni che esprimono da sempre un orientamento diverso per quell'area strategica per la vivibilità di Caserta. Siamo costretti ad assistere all'iniziativa di AN e FI che chiamano i cittadini ad esprimere quale Macrico desiderano avere. Ma non era quello che aveva scritto il centrosinistra nel suo programma?E sul fronte rifiuti, non c'era già tutto scritto nel programma provinciale?E la necessità di più democrazia e partecipazione non è disegnato con precisione nel programma de "La Provincia che vince"? - In questi anni lo abbiamo gridato ai quattro venti, e abbiamo sgobbato nei due assessorati che ha condotto Maria Carmela Caiola, prima all'urbanistica, poi, com'era giusto che fosse, all'ambiente. Abbiamo sgobbato, faticato fino allo stremo, contro la politica che non c'era, contro la struttura burocratica che non c'era, contro la drammatica assenza e sostegno degli altri partiti del centrosinistra, in primis di DS e Margherita, poi PD. Noi rivendichiamo questo lavoro (vedi relazione Caiola) - Abbiamo lavorato gratis per Petteruti senza mai aver avuto la soddisfazione di sederci al tavolo delle decisioni (per contribuirvi con le nostre idee). Abbiamo dato sostegno a de Franciscis (sul piano politico, quando veniva attaccato dalle destre o da alcuni degli stessi partiti che oggi, per effetto dell'imperante trasformismo, ha diritto di entrare in giunta – aggiungiamo legittimamente, ma non in sostituzione di chi è stato sempre leale anche se mai chini e proni), ma mai abbiamo avuto un sostegno reale sulle cose da fare veramente. Solo ostacoli, palesi o indiretti. - Personalmente mi sono speso per mandare a buon fine la candidatura di de Franciscis, mi sono speso per non rompere il centrosinistra dopo il disastro delle primarie a Caserta. E in tutta la provincia. Sempre a ricucire, a cercare di far vincere il centrosinistra, nell'ipotesi che poi si governasse e si governasse bene, non solo per i temi inseriti nei diversi programmi che abbiamo contribuito a elaborare, ma anche con un'attenzione al metodo, all'approccio, alla necessità di determinare un modo nuovo di governare.Abbiamo fatto errori enormi, di ingenuità politica, di responsabilità politica, nell'attesa che il grande, nuovo partito nascente risolvesse i suoi problemi, dopo tutto quello che ci aveva costretto a vivere a Caserta, a Santa Maria Capua Vetere, ad Aversa, a Sessa Aurunca, per le divisioni non proprio politiche tra DS e Margherita. - Ma perché rimanere in Giunta? Per senso di responsabilità, appunto. Per rispetto di un travaglio che attraversava la nascita del nuovo partito. Per non essere accusati di "irresponsabilità"… Da ultimo la lettera aperta al finalmente eletto segretario Enzo Iodice. Nemmeno una telefonata, un incontro, una possibile indicazione di una tappa di un percorso per il rilancio dell'azione politica ed amministrativa. Abbiamo appreso dai giornali l'eliminazione dei Verdi, ma non abbiamo letto di calendari di discussioni sui drammatici problemi della provincia e della città di Caserta. Anche in questo c'è un'etica della politica che non si rifà solo ai rapporti di forza che si modficano, ahinoi, attraverso un meccanismo di "do ut des". La strage di Castelvolturno (che nasconde gli interessi urbanistici della camorra e non solo quella della droga), il traffico che soffoca Caserta, la raccolta differenziata in città al 2,9%, la vicenda Macrico non sono temi da discutere con urgenza? Che cos'è la politica se non la capacità di risolvere i problemi dei cittadini, sollecitandone un contributo fattivo da protagonisti? - Dopo le elezioni politiche, assolutamente deludenti, abbiamo avuto la sensazione che il PD, così come ha fatto a livello nazionale, vuole farci scomparire. Ci tolgono l'assessore a Sessa Aurunca, poi quello in Provincia. - Sappiano che abbiamo la pelle dura e la venderemo molto cara. E non faremo sconti più a nessuno.La nostra ritrovata libertà la useremo non solo per non scomparire, ma per costringere il centrosinistra a discutere ed affrontare quei problemi che abbiamo posto e che incidono negativamente sulla vita dei cittadini casertani, anche e soprattutto quelli che, in una sorta di Pilatismo imperante, "non ci competono" o sono "commissariati". Sulle bonifiche faremo la marcia su Napoli, con i trattori degli agricoltori. Lavoreremo per far nascere i GAS (gruppi di acquisto solidali) per far incontrare direttamente domanda e offerta di prodotti agricoli casertani. Lavoreremo per far utilizzare i dispensatori di detersivi alla spina, per non continuare a far aumentare i rifiuti. Lavoreremo per far affermare il principio di un piano rifiuti reale che punti su "piccolo e bello". Non si può a questo proposito non sottolineare come ci troviamo in piena sinonia con il piano redatto dall'Università e da Confindustria Caserta e non con quei deputati del PD che hanno presentato un emendamento in parlamento per ripristinare il Cip 6. Lavoreremo perché sui capannoni industriali, così come ha fatto l'ex Fiore (di fronte alla Motorizzazione), possano nascere centrali elettriche con i pannelli fotovoltaici.- Se il centrosinistra avrà voglia di farlo, noi saremo nel centrosinistra. - Se dovesse continuare ad eludere le questioni, nulla ci vieta di trovare altri interlocutori, atteso che la questione ambientale, al di là delle singole sensibilità personali, è assolutamente trasversale allo schieramento politico.Quando c'è da ballare, i Verdi sanno anche ballare. Solo e sempre nell'interesse generale. Sapendo, in questo non c'è pentimento, che governare è più difficile che fare opposizione. Noi siamo e vogliamo continuare ad essere forza di governo. A patto, però, che se ne determinino le condizioni. "
Autore: Verdi
martedì 23 settembre 2008
'Gli errori dei Verdi, gli errori di de Franciscis"
Pubblicato da News Caserta Online alle 08:38
Etichette: 'Gli errori dei Verdi, gli errori di de Franciscis", newscaserta.net, Politica, politica a caserta
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