martedì 23 settembre 2008

Cesarano fu scarcerato per mancanza di indizi. Mercoledì sarà davanti al gip per la convalida del fermo

Castelvolturno - L'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Alfonso Cesarano, con l'accusa di partecipazione al clan camorristico dei Bidognetti, fu annullata dal Tribunale del Riesame nell'aprile scorso per mancanza di gravi indizi di colpevolezza. Cesarano era stato coinvolto nell'operazione Domizia (realizzata sulla scorta delle indagini della Dda napoletana diretta da Franco Roberti), contro 68 indagati ritenuti legali al clan Bidognetti, in particolare sulla base di una intercettazione telefonica: da una utenza di un suo amico, che aveva il telefono sotto controllo, parlava con un presunto affiliato al clan dandogli appuntamento per la serata davanti a un bar. Al pregiudicato, a quanto si apprende in ambienti giudiziari, non erano contestate dichiarazioni di pentiti che avevano invece chiamato in causa numerosi indagati (per la maggior parte dei quali la misura cautelare fu infatti confermata).Per la carenza di indizi, i giudici del tribunale della Libertà annullarono pertanto l'ordine di custodia e Cesarano, il quale prima della detenzione in carcere era ai domiciliari per una vicenda di droga da circa due anni, tornò agli arresti in casa. La misura degli arresti domiciliari fu pertanto ripristinata. Cesarano era stato coinvolto nel precedente procedimento perchè accusato di spaccio di droga, e per tale vicenda è stato condannato in primo grado e in appello a due anni e 8 mesi di reclusione (è attualmente pendente il ricorso in Cassazione). Dal 30 aprile Cesarano, uscito dal carcere, era dunque ai domiciliari nell'appartamento dove abita con moglie, figli e i genitori. E' probabile che Cesarano, assistito dall'avvocato Angelo Raucci, compaia mercoledì prossimo davanti al gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere per l'udienza di convalida del fermo. Fonte: www.casertace.it

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