S.Marco E. – Gli accorati appelli lanciati a partire dall’anno scorso ed in più riprese dal segretario cittadino dei Comunisti Italiani, Giuseppe Merenda, affinché iniziasse un dialogo tra i partiti del centrosinistra sanmarchese in vista della elezione del sindaco prevista per il 13 e 14 aprile prossimo, sono caduti nel vuoto di una politica cittadina alle prese divisioni e dissidi che ne mettono a serio rischio l’eventuale vittoria. Anche sabato scorso, nel corso di un acceso dibattito presso la ex sede dei Democratici di Sinistra, alla quale ha partecipato un folto pubblico di iscritti e simpatizzanti, gli ex comunisti non sono riusciti a convergere su nessun nominativo. Fratelli coltelli, dove ciascuno era contro tutti. Nessuno vuole i personaggi che da anni fanno politica, illudendosi che basta prendere un perfetto sconosciuto (a digiuno di qualsiasi esperienza politica) per farlo eleggere a sindaco. L’uomo giusto, che sta studiando da sindaco da anni, all’ombra dell’ex sindaco Michele Di Maio, è Gabriele Zitiello, che per evitare confusioni, l’anno scorso rassegnò le dimissioni da segretario cittadino dei Democratici di Sinistra. Ora i suoi ex compagni di partito gli hanno voltato le spalle e lo hanno letteralmente buttato a mare. Si fa il nome del figlio dell’ex sindaco Di Maio, ma senza alcuna esperienza politica non si può pensare di amministrare una città, seppure di seimila abitanti. Ma la vicenda di Gabriele Zitiello fa il paio con quella del Consigliere comunale, Donato Zitiello, al quale molti esponenti del centrosinistra gli addebitano di essere passato con troppa disinvoltura dall’incarico di segretario della locale sezione di Forza Italia, alla sezione della Margherita (dove il partito si è praticamente diviso in due), di essere troppo ambizioso (e sappiamo quanto l’ambizione non sia ben vista dalla gente) e di aver già avuto troppo dalla politica (è stato componente del Collegio dei Revisori dei Conti di diversi comuni casertani ed attualmente dell’amministrazione provinciale di Caserta), perciò dovrebbe fare spazio agli altri. Anche Giuseppe Merenda, segretario cittadino dei Comunisti Italiani, sconta il fatto di essere stato nominato da alcuni mesi Presidente della Seproter e questo ne boccia la candidatura a sindaco. L’ex sindaco Sabatino Foresta potrebbe essere l’uomo giusto, ma, come è accaduto già nella precedente tornata elettorale del 2003, potrebbe essere nuovamente sconfitto e venire ricordato come il politico che non vince mai. Senza dimenticare il fatto che il dottore ritenne responsabili della sua mancata elezioni proprio gli alleati della coalizione, quindi avrebbe tutti i motivi per rifiutare una eventuale candidatura. Sono in molti a ritenere che il candidato migliore sia il dottor Tommaso Giaquinto del Partito Democratico, ma non sappiamo se lo stesso accetterà, visto che per un candidato sindaco non sono sufficienti poco meno di sessanta giorni per preparare la lista dei candidati, i componenti della squadra e, cosa più importante, il programma di governo da presentare e spiegare alla cittadinanza. L’unico che abbia presentato sin da settembre scorso la sua candidatura a sindaco è il consigliere comunale dello SDI, Gabriele Cicala (fra l’altro il più votato in assoluto alle passate amministrative del 2003), che di recente ha ottenuto anche il via libera dall’Italia dei Valori. Forse, anzi senza il forse, tutto il centrosinistra deve appoggiare la candidatura di Gabriele Cicala che è anche molto ben visto dai giovani e sperare di fare meglio dell’ultima volta, quando furono capaci di consegnare la città al centrodestra del sindaco Vincenzo Zitiello.
Autore: Nunzio De Pinto - Fonte: www.casertanews.it
mercoledì 20 febbraio 2008
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