martedì 19 febbraio 2008

Truffa ai danni dell'Ospedale S.Sebastiano: 9 ordinanze di custodia cautelare

Santa Maria Capua Vetere – Nove ordinanze di custodia cautelare, di cui quattro in carcere e cinque agli arresti domiciliari, emesse dal gip presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere, sono state eseguite oggi nell'ambito di una complessa indagine che ha portato alla scoperta di un'attivita' fraudolenta iniziata dal 1998 a danno della Asl San Sebastiano di Caserta e proseguita fino ad oggi ai danni della Azienda Ospedaliera di Salerno 3, Vallo della Lucania. L'attivita' illecita e' stata commessa sia mediante la costituzione di societa' 'cartiere' che mediante la turbativa degli appalti aggiudicati dall'azienda e attraverso la corruzione di alcuni dirigenti della pubblica amministrazione. Le indagini, avviate dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ed eseguite dal Nucleo di polizia tributaria di Caserta, hanno preso le mosse da una precedente indagine condotta a carico del direttore generale della Asl San Sebastiano di Caserta, Claudio Furcolo, conclusasi con l'emissione, nell'ottobre del 2006, di un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti, tra gli altri, di Furcolo e di Davide Gallo. Nel 1998 infatti, sotto la direzione generale di Claudio Furcolo, era stata costituita da Davide Gallo una societa' (la Ge.Mi.srl), che aveva, secondo gli investigatori, ''l'unico fine di aggiudicarsi in maniera illecita i numerosi appalti della azienda ospedaliera San Sebastiano di Caserta in materia di termoidraulica''. A tal fine, secondo quanto emerso dalle indagini, ''Davide Gallo si avvaleva della collaborazione sia di un dottore commercialista, deceduto per suicidio nel 2002, incaricato di creare una rete di societa' di emissione di false fatturazioni cosi' da simulare costi fittizi, sia di alcuni suoi prestanome, a cui affidava il compito di amministrare formalmente alcune societa', in realta' da lui gestite, con l'intento di farle partecipare contemporaneamente alle gare d'appalto indette dalla Azienda sanitaria e di conferire cosi' alle stesse una veste di assoluta regolarita' formale''. Le gare di appalto, rileva la Gdf, risultavano sistematicamente aggiudicate alla ditta Ge.Mi. srl ovvero alle altre ditte amministrate dai prestanome di Davide Gallo, con l'effetto di' conseguire la liquidazione dei relativi importi appaltati pari a circa tre milioni di euro. Secondo gli investigatori, il sistema illecito, per il quale pende attualmente processo al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, era caratterizzato da ''numerosi episodi di corruzione di funzionari pubblici della Asl San Sebastiano ed in particolare dell'allora direttore generale Claudio Furcolo, al quale era stata contestata una condotta di corruzione relativa alla acquisizione di una somma di 250.000 euro versatagli da Davide Gallo nel 2005 per comprarne i favori in merito ad una gara di cui sarebbe dovuto divenire aggiudicatario per l'importo di circa 60.000.000 di euro''. Le indagini che hanno portato agli attuali procedimenti, invece, hanno consentito di accertare che, ''a partire dal gennaio 2002, con il trasferimento di Claudio Furcolo alla direzione generale della Asl di Vallo della Lucania, tale sistema delittuoso ideato da Davide Gallo veniva integralmente trasportato in Vallo della Lucania mediante la costituzione di' una societa', Tecnogest srl, che si rendeva aggiudicataria di numerosi appalti dalla predetta azienda ospedaliera, ottenuti grazie alla complicita' dei dirigenti della pubblica amministrazione cilentana''. Le indagini hanno consentito inoltre di accertare che ''la societa' Tecnogest srl e' risultata beneficiaria di appalti per circa 5.000.000 di euro, per lo piu' affidati a trattativa diretta, e che gran parte dei lavori sono stati, in realta', liquidati sulla base di false fatture, di falsi rapporti di lavoro (con cui gli addetti ai lavori certificavano, con la complicita' dei pubblici funzionari addetti, l'effettiva realizzazione degli stessi) e di falsi verbali di aggiudicazione di appalto''. In cambio di tali favori, secondo gli investigatori ''Gallo elargiva ai funzionari della pubblica amministrazione assunzioni di parenti, forniture ed installazioni di condizionatori (in realta' destinati alla struttura ospedaliera), numerosi pernottamenti a sue spese presso l'Hotel Vanvitelli di Caserta''. Il sistema illecito cosi' delineato ''consentiva a Davide Gallo di creare una frode fiscale a danno dell'Erario per alcuni milioni di euro, mai versati a titolo di Irpeg e di Iva, nonche' un illecito profitto, in danno della Azienda ospedaliera Salerno 3 Vallo della Lucania, pari a circa 5 milioni di euro, corrispondenti a lavori mai effettuati in favore della Asl ovvero effettuati in maniera minore rispetto a quanto appaltato''. Al termine delle indagini, il Gip presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere in totale accoglimento delle richieste avanzate dal Pubblico Ministero, ha emesso nei confronti di nove responsabili altrettante misure cautelari personali, di cui quattro eseguite in carcere e cinque agli arresti domiciliari. I reati contestati sono: l'associazione per delinquere, la falsita' ideologica commessa in atti pubblici, la truffa in danno della pubblica amministrazione, la turbata liberta' degli incanti, le frodi fiscali, l'emissione di fatture per operazioni inesistenti e le corruzioni. Pur essendo stati raccolti gravi indizi di reita' a loro carico, per Davide Gallo e per Claudio Furcolo, non sono state richieste misure cautelari per questioni tecniche legate al principio del divieto delle 'contestazioni a catena', che esclude la possibilita' di nuova cattura quando i fatti sono tra loro connessi, come sancito dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione. Fonte : www.casertanews.it

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