CASERTA - Ci risiamo; al Palamaggiò va in scena un altro match da ultima spiaggia, con un ospite d’onore che risponde al nome di Franco Marcelletti, che torna a Caserta da avversario dopo una vita ed una storia in bianconero.
Non ci sarà spazio per gli amarcord, se non in fase di presentazione, con l’omaggio doveroso del pubblico al coach dello scudetto. Ma sarà un momento, poi si resetterà tutto e ci si preparerà alla battaglia.
Battaglia, perché le squadre di Marcelletti, lo sappiamo bene, sono tignose, dure, spigolose, fastidiose. Non a caso la Trenkwalder ha la miglior difesa del campionato, ed è reduce da una serie di risultati molto positivi, compresa l’ultima vittoria contro la capolista Sassari, in una partita dominata per 34 minuti e poi rimessa in discussione da un finale tutto isolano.Facile prevedere che Marcelletti proverà a sabotare i meccanismi offensivi della Pepsi, che di solito in casa riesce ad esprimersi in attacco in maniera convincente; sappiamo che se la Pepsi fatica in attacco, spesso va in bambola anche sul fronte difensivo, per cui la chiave dell’incontro sarà presumibilmente la capacità dei bianconeri di evitare le trappole del quintetto emiliano.
Childress sarà sicuramente sottoposto a sorveglianza speciale da parte di Busca, tanto mediocre in attacco quanto efficace in difesa, mentre la lotta sotto le plance sembra equilibrata, con Ortner e Infante che hanno caratteristiche abbastanza simili ai nostri Gatto e Frosini/Johnson. Interessante invece il duello tra le guardie reggiane e i nostri Ghiacci e Tutt. Marigney, e soprattutto Alvin Young, sono clienti difficili, ed il duello tra capitan Ghiacci e il fuoriclasse americano sarà tutto da vedere.
Sappiamo quanto Ghiacci sappia esaltarsi in difesa, ma c’è da sottolineare che Young è alto solo 1,91, e Ghiacci potrebbe soffrire la maggior agilità del reggiano, che tra l’altro arriva a Caserta dopo una prestazione fantastica contro Sassari, con 36 punti e 42 di valutazione.Caserta deve temere innanzitutto sé stessa, e la sua capacità di complicarsi da sola la vita, ma i conti bisogna farli con l’oste, e Reggio Emilia non è proprio il miglior cliente che ci potesse capitare dopo la scoppola di Casale. Ma tanto l’abbiamo detto mille volte; pochi calcoli, e vincerle tutte, fino alla fine, oppure addio sogni di gloria. Quindi non ha senso temere la banda di Marcelletti, come nessuna delle altre squadre che dovremo affrontare, soprattutto se le affrontiamo al Palamaggiò.
L’imperativo è vincere, e sarebbe mentalmente sbagliato far calcoli prima sulla differenza canestri (a Reggio perdemmo di 10). Saremmo pronti a scommettere che Frates si accontenterebbe di vincere di mezzo punto, anche perché poi quattro punti di vantaggio sui reggiani ci sembrano un credito sufficiente da conservare fino in fondo.Ma da questa partita il pubblico si aspetta l’ennesima conferma di carattere, la testimonianza che la squadra per prima ci crede ancora, anche se adesso non basta più vincerle tutte, ma bisogna sperare che le altre perdano punti per strada, e poi si vedrà. Noi siamo convinti che i difetti di questa squadra non siano mentali, perché tutto sommato, i ragazzi di Frates hanno dimostrato attaccamento alla maglia e grinta, soprattutto dopo le peggiori sconfitte; resta da vedere se gli ormai noti ed evidenti deficit tecnico-tattici potranno essere in qualche modo camuffati o limitati (sarebbe troppo ottimistico sperare che vangano del tutto superati) da qui alla fine del campionato.
A questo punto della stagione crediamo che si continuerà a navigare a vista, in mare aperto e senza bussola; non pensiamo che ci sia il tempo, la voglia e i soldi per affrontare ulteriori spese di mercato, a meno di sacrificare il buon Grappasonni per un giocatore tattico, che però, pur sfogliando gli elenchi delle squadre, facciamo fatica ad immaginare chi possa essere. Ma le questioni di mercato vanno lasciate alle cronache di inizio settimana, quando c’è ancora tanto tempo prima di una partita, e la mente ha bisogno di essere impegnata ad elaborare fantasiose ipotesi, trasformandoci tutti in Frates, Betti o Caputo, a seconda del fantaruolo che ci piacerebbe avere.
Ma per il fine settimana occorre cancellare tutto; i dieci bianconeri sono quelli che conosciamo ormai bene, e che possono darci paradiso o inferno. E’ per loro che entriamo a passo svelto e nervoso all’interno del Palamaggiò, per respirare l’aria di sempre, la fibrillazione e l’amore per il basket, l’ansia e l’adrenalina che precedono ogni partita. Questo è il nostro patrimonio casertano, e questo è il contributo che possiamo e dobbiamo dare, sapendo che non potremo mai far canestro dagli spalti, ma consapevoli che senza il nostro supporto la squadra non è la stessa.
E’ un invito a contare fino a mille prima di fischiare una palla persa o un rimbalzo non catturato, ed a fare noi per primi quello che chiediamo alla squadra; dare tutto, senza risparmiarsi. I conti si fanno sempre alla fine.
Autore: Piermario Tronco - Fonte: www.ecodicaserta.it
sabato 16 febbraio 2008
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