Carinola - «Era già scampato alla strage di Nassirya nel novembre del 2003, si trovava a cinquanta metri da quell'esplosione. Eppure, nonostante quello spevento era rimasto in missione. Un appuntamento con la morte, purtroppo, solo rimandato», racconta davanti alla casa dei parenti a Carinola uno dei suoi amici di sempre. Giovanni Pezzulo si è arruolato all’età di 18 anni, avrebbe compiuto 45 anni a dicembre. La moglie Maria D’Agostino è originaria anche lei di Casanova di Carinola, la «Pompei del Quattrocento», e il militare morto l’aveva conosciuta durante una vacanza a casa dei propri genitori. Sposato da vent’anni ha un figlia di 18 anni, Giusy. Secondo di cinque figli, tutti maschi, ha un fratello che presta servizio presso la Polstrada di Mondragone, un altro impiegato civile nel «Pirotecnico» di Capua, gli altri due fratelli sono un parrucchiere e un fioriaio. Nonostante si fosse allontanato da quasi vent’anni dal paese ritornava regolarmente a Carinola, con la moglie e la figlia. «Amava molto - raccontano gli amici – il suo lavoro e aveva partecipato a numerose missioni, in Kosovo ed era tornato appena qualche mese fa dall'Iraq. Da due mesi era in Afghanistan». Il fratello di Giovanni, Guido (Frattari) Lo zio, Augusto Bertone, racconta, in lacrime, di quanto Giovanni avesse «sempre amato il suo lavoro e l'esercito». «Ci parlava spesso delle missioni in Iraq . Giovanni era a Nassiriya - conferma lo zio - nel giorno dell'attentato. Ci raccontava con grande entusiasmo delle missioni in Kosovo, di quello che il contigente italiano faceva a favore delle popolazioni locali ed in particolare per i bambini e gli anziani». «Giovanni e la moglie erano molto legati al loro paese - aggiunge - tornavano ogni volta che potevano per riabbracciare parenti e amici». Con la sciarpa il sindaco Di Biasio (Frattari) Enorme la commozione e nel piccolo paese casertano. A casa dei famigliari di Pezzulo si sono recati il sindaco Giovanni Di Biasio e alcuni amministratori comunali. «Siamo scioccati ed amareggiati - dichiara il primo cittadino - Carinola e la frazione Casanova non meritavano un dolore così forte. Conoscevo Giovanni - sottolinea Di Biasio - era una persona perbene, umile, che parlava sempre con entusiasmo del suo lavoro e dell'esercito. Quando ho appreso dal telegiornale la notizia di un altro militare ucciso in missione di pace ho pensato che potesse trattarsi di un meridionale ma non di un concittadino. La comunità carinolese è in lutto - conclude - proclamerò una giornata di lutto cittadino e faremo celebrare un rito funebre anche da noi, per onorare nella maniera più degna la memoria di un concittadino che ha sacrificato la propria vita per aiutare gli altri». - «Era già scampato alla strage di Nassirya nel novembre del 2003, si trovava a cinquanta metri da quell'esplosione. Eppure, nonostante quello spevento era rimasto in missione. Un appuntamento con la morte, purtroppo, solo rimandato», racconta davanti alla casa dei parenti a Carinola uno dei suoi amici di sempre. Giovanni Pezzulo si è arruolato all’età di 18 anni, avrebbe compiuto 45 anni a dicembre. La moglie Maria D’Agostino è originaria anche lei di Casanova di Carinola, la «Pompei del Quattrocento», e il militare morto l’aveva conosciuta durante una vacanza a casa dei propri genitori. Sposato da vent’anni ha un figlia di 18 anni, Giusy. Secondo di cinque figli, tutti maschi, ha un fratello che presta servizio presso la Polstrada di Mondragone, un altro impiegato civile nel «Pirotecnico» di Capua, gli altri due fratelli sono un parrucchiere e un fioriaio. Nonostante si fosse allontanato da quasi vent’anni dal paese ritornava regolarmente a Carinola, con la moglie e la figlia. «Amava molto - raccontano gli amici – il suo lavoro e aveva partecipato a numerose missioni, in Kosovo ed era tornato appena qualche mese fa dall'Iraq. Da due mesi era in Afghanistan». Il fratello di Giovanni, Guido (Frattari) Lo zio, Augusto Bertone, racconta, in lacrime, di quanto Giovanni avesse «sempre amato il suo lavoro e l'esercito». «Ci parlava spesso delle missioni in Iraq . Giovanni era a Nassiriya - conferma lo zio - nel giorno dell'attentato. Ci raccontava con grande entusiasmo delle missioni in Kosovo, di quello che il contigente italiano faceva a favore delle popolazioni locali ed in particolare per i bambini e gli anziani». «Giovanni e la moglie erano molto legati al loro paese - aggiunge - tornavano ogni volta che potevano per riabbracciare parenti e amici». Con la sciarpa il sindaco Di Biasio (Frattari) Enorme la commozione e nel piccolo paese casertano. A casa dei famigliari di Pezzulo si sono recati il sindaco Giovanni Di Biasio e alcuni amministratori comunali. «Siamo scioccati ed amareggiati - dichiara il primo cittadino - Carinola e la frazione Casanova non meritavano un dolore così forte. Conoscevo Giovanni - sottolinea Di Biasio - era una persona perbene, umile, che parlava sempre con entusiasmo del suo lavoro e dell'esercito. Quando ho appreso dal telegiornale la notizia di un altro militare ucciso in missione di pace ho pensato che potesse trattarsi di un meridionale ma non di un concittadino. La comunità carinolese è in lutto - conclude - proclamerò una giornata di lutto cittadino e faremo celebrare un rito funebre anche da noi, per onorare nella maniera più degna la memoria di un concittadino che ha sacrificato la propria vita per aiutare gli altri».
Fonte: www.casertasette.com
0 commenti:
Posta un commento