Caserta - Non ci sarà la prevista prova di forza annunciata dai sindacati che rappresentano i quasi 1500 lavoratori dei quattro consorzi casertani. Ieri, le quattro sigle (Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uil-Trasporti e Fiadel) che avevano preannunciato lo sciopero generale per la giornata di giovedì, con una nota congiunta, hanno sospeso l’iniziativa ma con la promessa, dice il segretario della Fit-Cisl Giuseppe Gravino, di «dar vita a giornate di più forte mobilitazione in futuro». Ha prevalso, fanno sapere i sindacati, il «senso di responsabilità vista l’attuale situazione di emergenza in tutta la provincia». In pratica, sia dalla prefettura che dal commissariato di governo sono giunte forti sollecitazioni perché i lavoratori non scioperassero: un giorno di paralisi nella raccolta avrebbe acuito la gravissima crisi attuale. «Ma la nostra protesta non si ferma» promette Gravino. Già oggi, potrebbero essere i lavoratori della Iacta, ditta che effettua la raccolta a Maddaloni, San Nicola la Strada e San Marco Evangelista, a protestare per il mancato arrivo dello stipendio. Stessa situazione al Consorzio Ce 1, quello del Matese, anche se qui le complicazioni sono maggiori: al Ce1 è in corso «un passaggio di cantiere» dice il presidente dell’ente Gianluigi Santillo. La Matese Ambiente, braccio operativo del consorzio riconducibile all’imprenditore Nicola Ferraro, è stata infatti messa in liquidazione e i 50 operai diverranno effettivi del Ce1. «La Matese perdeva mese dopo mese» conclude Santillo.
Autore: ant.pis. - Fonte: www.ilmattino.it
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