giovedì 22 novembre 2007

Roberto Solofria porta in scena “Il Macero”

Aversa – “Terre di Lavoro. Quadri sociali dell’esclusione” approda all’Ospedale Psichiatrico Giudiziario “Filippo Saporito” di Aversa e lo fa con “Il Macero”, uno dei più apprezzati lavori teatrali del casertano Roberto Solofria. L’appuntamento è per domani mattina, giovedì 22 novembre, alle 9.30 (con eventuale replica alle 11.30).Tratto dal romanzo “Sandokan – storia di camorra”, del poeta e romanziere Nanni Balestrini, “Il macero” si sofferma sulle vicende del clan che negli anni Ottanta sfidò la nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo ma lo fa per descrivere, con un’imposizione surreale, il destino iperrealista di un paese alla deriva. Roberto Solofria veste i panni di un ragazzo sensibile e caparbio che racconta e denuncia il disagio di vivere in una terra da cui si è costretti a scappare. Un paese in cui il cartello con la scritta “benvenuti” è pieno di buchi di proiettili, in cui è quasi legale truffare le assicurazioni o esercitarsi al tiro contro il portone di una persona che ti è antipatica. Un paese in cui la cosiddetta modernità è giunta sotto forma di armi tecnologicamente avanzate o di auto di lusso e di telefoni cellulari, che l’uso di quelle armi consente di acquistare. Un paese in cui o diventi un “muschillo”, la sentinella di un boss, o frutta da macerare. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con l’Opg, con Libera e con il comitato Don Peppino Diana, rientra nel ciclo “L’industria della sicurezza”. Anche il teatro, dunque, come strumento di comunicazione scelto dall’assessorato alle Politiche del Lavoro, Cpi e Formazione professionale, retto da Enrico Milani, per questo progetto singolare che intende sperimentare un programma innovativo di sensibilizzazione sulla problematica del lavoro, cardine oggi dei meccanismi di inclusione nella comunità e chiave di ogni politica diretta a contrastare l’esclusione sociale.