giovedì 22 novembre 2007

Campochiaro vuole il centro commerciale

Finalmente qualcuno che esce allo scoperto. Qualcuno che parla chiaro. Lo fa, nello stile schietto che lo contraddistingue, il consigliere Giovanni Campochiaro. Finora tutti i mugugni per quanto accaduto nell’ultimo consiglio comunale erano rimasti sopiti. Inabissati. Campochiaro invece rompe il silenzio ed afferma chiaramente: “I centri commerciali rappresentano la naturale evoluzione del commercio. Questo non accade per decisione del Comune di Santa Maria Capua Vetere. Si tratta di una direzione imboccata da qualche anno a livello regionale e nazionale, ma che da molti più anni riguardano tutto il mondo. Ai piccoli commercianti non bisogna dire che il Comune non vuole fare nulla per fermare questa evoluzione. La verità è che non si può fare nulla. Immaginiamo che qualche anno fa fosse chiesto di insediare il Centro Commerciale Campania qui a S. Maria Capua Vetere invece che a Marcianise, con le migliaia di posti di lavoro che ciò avrebbe comportato, il Comune avrebbe dovuto dire di no?”. E ancora più nello specifico sull’area dell’ex tabacchificio, Campochiaro ribadisce: “In una zona che ora è centrale nella struttura urbana di Santa Maria Capua Vetere, come si può pensare ad un insediamento industriale? E’ naturale, quasi obbligato, che lì debbano sorgere attività commerciali. E quest’aspetto va tenuto distinto da quello di una necessaria rivitalizzazione e riqualificazione del centro storico”. Anche sull’ultimo consiglio comunale l’opinione dell’ex vicesindaco è chiara: “Si è solo gettato fumo negli occhi dei commercianti, che qualcuno ha usato per fare passerella. Ad esempio la proposta di istituire una commissione per redigere un nuovo Siad: c’è già la Consulta per il Commercio che potrebbe svolgere questo compito. Si è inoltre continuamente parlato di irregolarità e illegittimità dell’attuale Siad e mi dispiace che a farlo siano stati esponenti della mia stessa maggioranza. Sono affermazioni senza nessun fondamento”. Diventano quindi manifeste le differenze di impostazione all’interno della maggioranza. In realtà la posizione di Campochiaro, che dovrebbe essere rappresentativa di tutto il gruppo di consiglieri che fa riferimento al consigliere regionale Giuseppe Stellato, difficilmente potrà trovare accoglimento in consiglio comunale, visto il voto unanime dell’altra sera. Un voto fortemente voluto dai gruppi di Dc e Pd, attraverso gli interventi di Rauso, Schettino e Rinaldi, che hanno fissato linee guida approvate dal Consiglio. L’iter su cui sembra destinata a muoversi l’amministrazione comunale riguarda innanzitutto un obiettivo a breve scadenza: redigere, partendo da una base già predisposta dal gruppo Pd-Dc, una proposta di delibera che emendi il Siad in modo da non consentire insediamenti di più medie strutture commerciali nella stessa area (cosa che darebbe vita, di fatto, ad una grande struttura) e da non consentire aperture di attività di vendita al dettaglio su aree D (produttive). Quindici giorni di tempo sembrano l’obiettivo minimo per consentire a tutti i consiglieri di prendere tutte le dovute informazioni su un argomento così delicato. Questo consentirebbe di bloccare le attività speculative immediatamente, per poi passare al vero obiettivo di lungo periodo: redigere un nuovo Siad, revocando quello attuale, ed inquadrarlo in un nuovo strumento di pianificazione urbanistica. E i consiglieri di Dc e Pd lo hanno detto chiaramente: se non ci dovesse essere accordo all’interno della maggioranza, le modifiche al Siad si voteranno anche con l’opposizione. Sembra essere venuto il momento di una definitiva resa dei conti. fonte: Casertace. autore: Marco Gallo