lunedì 16 luglio 2007

San Nicola La Strada. Raccolta differenziata fallimentare.

di Nunzio De Pinto. Dallo scorso giugno ha preso l’avvio la seconda fase della raccolta differenziata dopo che quella iniziata ai primi di gennaio era miseramente fallita, anche se, per la verità, il sindaco Angelo Antonio Pascariello non ne ha colpa perché ostaggio di un commissariamento straordinario dei rifiuti che non consente ai sindaci di potersi muovere autonomamente. Ma, anche questa nuova rimodulazione della raccolta differenziata è destinata al fallimento. Almeno è di questo avviso Matteo Palmisani, coordinatore regionale della LIPU Campania che, in una nota, ha espresso tutta la sua delusione per il primo incontro pubblico tenuto dal sindaco Pascariello in tema di “rimodulazione” della raccolta differenziata dei rifiuti. “In merito alla raccolta differenziata” – è scritto nella nota di Palmisani – “ho avuto l'occasione di partecipare all'incontro presso la sala consiliare con le associazioni. Ho subito manifestato il mio rammarico all'assessore al ramo per non essere stato invitato, lui mi rispondeva che erano state invitate solo le associazioni di San Nicola iscritte all'albo comunale (si continua ad intendere il problema rifiuti e quindi d'emergenza un mero problema locale). L'assessore ed i responsabili della Jacta ci illustravano un pieghevole con tutte le istruzioni per la raccolta. A questo punto” – prosegue la nota dell’esponente ecologista – “chiedevo, visto che tutto era stato già deciso, perchè si era pensato di sentire le associazioni? Su che cosa? Constatavo, purtroppo, che l'approccio era già partito male, per cui non avrei potuto dare il mio contributo su scelte a mio avviso sbagliate, visto che avevo dato precedentemente ed insistentemente all'assessore la mia disponibilità a titolo gratuito senza esito. Sono convinto” – prosegue Palmisani nella lettera – “che questo tipo di raccolta differenziata, con i cassonetti per strada, lascia troppa discrezionalità al cittadino, che non vuole e non può fare una cernita a casa delle frazioni, che invece si deve fare porta a porta se veramente si vuole intercettare la vera risorsa naturale rinnovabile rappresentata dalla frazione umida. Il resto delle frazioni si possono tranquillamente separare perchè “non inquinate” e vendere al Conai. Perchè non operare questo semplice sistema? Cosa c'è dietro? Incompetenza, poca professionalità, poca propensione a prendere decisioni condivise? Sono convinto” – conclude la lettera – “che questo tipo di raccolta non avrà successo semplicemente perché è una riedizione della precedente che ha portato a risultati quasi nulli con la conseguenza che nei cassonetti viene gettato di tutto ed i cumuli di mondezza crescono sempre di più”.
fonte: teleradionews.

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