di Nunzio De Pinto.
Caserta città soffre non solo per le discariche ufficiali gestite dall’ACSA ma anche per i rifiuti stazionanti nelle strade e per le puzze che da essi promanano. Malgrado i proclami ottimistici di assessori al ramo e di politici di potere il capoluogo vive un momento “difficile” con munnezza, puzza e insetti. In molti luoghi della città il percolato, quel liquido nauseabondo che fuoriesce dalla raccolta dell’umido, si è stratificato sul manto stradale formando delle chiazze oleose. “Questa mistura” – ha affermato Pasquale Costagliola, presidente dell’Associazione ambientalista “Terra Nostra” – “e che abbonda a Lo Uttaro e penetra nelle falde acquifere condannando i nostri figli ad un futuro gramo, riempie anche le nostre vie a cominciare, ad esempio, da Via Borsellino proprio nei pressi dell’Iperion. I residenti protestano legittimamente. Molti cassonetti stracolmi sono impregnati per mesi di questi miasmi” – aggiunge – “che raccolgono la quintessenza di tutte le puzze. Così anche in piazza Marconi o meglio piazza Sant’Anna vi è una chiazza lunghissima di questo sottoprodotto dei rifiuti, tra il bordo del marciapiede e la strada prospiciente, di fronte al negozio dei mobili. È il classico viatico per le annunziate feste in onore della santa patrona della città. Uno speciale atto di “devozione” dei nostri amministratori che come tutti gli anni accolgono Sant’Anna preparando la piazza nel peggiore dei modi. La statua partirà nello scenario squallido e mefitico di un area degradata, quasi a suggellare il destino di una città che sta trasformandosi in una discarica a cielo aperto. Gli accollatori si muoveranno in uno scenario di puzze e contaminazioni malgrado gli sforzi del comitato dei festeggiamenti retto da Bellofiore, De Lorenzo, don Giuseppe Gionti. Un gruppo” – prosegue l’esponente di Terra Nostra – “che si è mosso con l’unico scopo di realizzare una festa che riecheggiasse i fasti di un tempo ma che deve affrontare le puzze del presente. Qualcuno potrebbe pensare a sanificare il sito (come via Borsellino), sarebbe il minimo previsto dal buonsenso ma si sa che a Caserta nemmeno i santi hanno vita facile, questo a dispetto del “confessionalismo” politico di facciata che molti politici di potere affettano”.
fonte: teleradionews.
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