mercoledì 13 febbraio 2008

Pasquale Sarnelli su ritardi Seconda Università

Caserta – "Per dare una nuova denominazione alla Seconda Università di Milano istituita nel giugno del '98 ci sono voluti nove mesi con una semplice richiesta del suo Senato Accademico e Decreto Ministeriale del Marzo '99. Per la Seconda Università di Napoli si naviga ancora a vista. Per costruire il Policlinico di Maastricht, che condivide con Caserta la stessa data istitutiva, ci sono voluti due anni e 45 miliardi di allora. Nel nostro capoluogo, dopo sedici anni, lo aspettiamo ancora e con non poche tribolazioni, visto il contorno di discariche, di rifiuti e di cave che lo circonderanno. Sempre a Caserta, finalmente, dopo altrettanti anni , arriva la buona novella dell'ufficializzazione della sede rettorile nella vecchia Caserma Pollio con relativo stanziamento di fondi. A voler gioire ce n'è, dunque, ben donde, anche se si rimane un po' sorpresi, dopo tanto ritardo, per i toni trionfalistici e sopra le righe dell'annuncio allorchè autorevoli protagonisti dell'accordo sottolineano, parole virgolettate riportate dalla stampa, che: "la Regione, il Comune e l'Università hanno fatto un piccolo miracolo, consentendo a Caserta di aver un rettorato degno di tale nome". Comunque ce ne compiaciamo, e cio' va detto sentitamente, ma aspettiamo ancora guardinghi, anche per quanto di seguito aggiunge qualcun'altro: "E credo che nel giro di dodici mesi la nuova sede potrà essere operativa". Non attraversa una sua prima volta questa tormentata vicenda del rettorato a Caserta. La prima prospettazione - certamente prestigiosa - si ricorderà, fu per Palazzo Reale, ipotesi, quest'ultima, non solo ventilata ma intrapresa, con tanto di protocollo firmato tra le parti interessate tant'è che l'allora sindaco Bulzoni concretizzo' la messa a disposizione di alloggi per civili abitazioni a Centurano per le famiglie dei militari ivi alloggiate. Poi il potere accademico di allora, per le solite ragioni napolicentriche e dei tanti baroni partenopei, non ne fece piu' niente. La seconda volta fu messa a disposizione, da parte della provincia, Villa Vitrone ma anche questa volta la suddetta sede rimase ipotesi lasciata cadere dalle stesse volontà. Analoga sorte ebbero l'indicazione della palazzina degli Acquaviva di Via Passionisti, dell'ex Palazzina dell'Intendenza di Finanza e dell'ex Ospedale militare. Nessun preconcetto scetticismo, allora, il nostro, all'annuncio, anzi, ma solo opportune riserve per una storia infinita, tra l'altro, per un contenitore (parola questa oggi giustamente in disuso, ma ricorrente allora) già indicato decenni fa , con delibera comunale, come una sede privilegiata, in un'area dove altre cose finora si sono realizzate, belle e meno belle: dai parcheggi agli uffici territoriali. Da qui le nostre giustificate cautele soprattutto per quanto attiene i suoi tempi di attuazione e qualche problema annesso come quello del parcheggio a raso ivi esistente che dopo 10 anni ancora non trova la sua soluzione di trasferimento in quello sotterraneo come indicato in delibera che lo istitutiva. Per tutte queste dovute riflessioni, allora, forse, non l'avvio, ma la conclusione del trasferimento rettorile potrà essere il vero miracolo, specialmente e sicuramente se esso si concretizzerà in un anno, ma in tal caso ci sia consentito credere che cio' possa essere dovuto anche al contributo delle cinquemila firme della petizione presentata in tal senso, allorché da parte di Chi è preposto ai miracoli, sicuramente ci sarà benevola attenzione affinché il nostro amato Vescovo possa essere ripagato in parte della sua passione in merito e poter dar luogo ad una sua inaugurale benedizione, casa mai fatta per nessun'altra opera. "

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