sabato 17 novembre 2007

Inaugurata "Agapè"

Casal di Principe – Cittadini, autorità civili e religiose, e rappresentanze politiche hanno inaugurato stamattina “Agapè”, la casa d’accoglienza per donne in difficoltà, maltrattate, e ragazze madri realizzata in Corso Umberto I su un immobile confiscato alla criminalità organizzata. Il taglio simbolico del nastro è avvenuto nell’ambito di un convegno cui hanno preso parte il sindaco di Casal di Principe Cipriano Cristiano, il vice prefetto Imma Fedele, la delegata dell’assessore Regionale alle Politiche Sociali e Pari Opportunità Anna Malinconico, il direttore della Casa Circondariale di Pozzuoli Stella Scialpi, il presidente del Consorzio “Agape” Luigi Lagravanese, il parroco cittadino monsignor Carlo Aversano, il consigliere provinciale Sebastiano Ferraro, la pedagogista Sofia Flauto, gli educatori presso la Casa Circondariale di Pozzuoli Maurizio Cozzolino e Teresa Bove, e l’operatrice volontaria presso la stessa struttura di Pozzuoli Lina Stanco. “Oggi salutiamo il primo segno tangibile della nostra politica amministrativa – ha commentato il sindaco Cristiano – tesa alla lotta contro la malavita organizzata attraverso l’utilizzo sociale di beni sottratti ai delinquenti. Questa città vuole imporsi all’opinione pubblica come esempio di civiltà e legalità, e lo farà attraverso azioni concrete che vedranno sotto i riflettori i tanti casolesi onesti e non solo quella sparuta minoranza di criminali che infangano l’immagine della nostra città”. Significative e sentite le parole del vice prefetto Imma Fedele che ha messo in evidenza quanto azioni congiunte tra Organi di Stato e Società Civile siano efficaci e significative, e soprattutto quanto valore aggiunto abbiano azioni meritorie fatte con coraggio in territori difficili. “Io porto la voce delle donne maltrattate nelle aule di Palazzo Santa Lucia – ha sottolineato la delegata dell’assessore Regionale alle Politiche Sociali e Pari Opportunità Anna Malinconico – con la forza che iniziative come questa di Casal di Principe mi danno. Cittadini, amministratori, parroci, e associazioni, oggi festeggiano insieme l’esempio più efficace che una città civile può dare: restituzione ai cittadini onesti dei beni sottratti ai delinquenti, e attenzione ai problemi delle categorie sociali più deboli”