lunedì 20 luglio 2009

Ecco come il Comune di Caserta ha favorito i bar e i ristoranti di amici e parenti vari

SOCIETA' Caserta – Un gioco di prestigio, con una lettura più severa dei fatti, un furto leggero, compiuto con la destrezza dei mestieranti di tempratissime burocrazie.Leggendo e rileggendo il nuovo regolamento del Comune di Caserta per l’occupazione di suolo pubblico, la cosa può anche sfuggire. Perché “la cosa”, questa cosa, la polpa vera di una storia che declina il segno del degrado politico della classe dirigente di questa città, sviluppa il suo senso e determina le sue pesantissime conseguenze, come spesso capita anche nei contratti e nelle convenzioni più importanti, sul filo di due o tre righe sperdute nel ginepraio di nobili dichiarazioni di intenti, di norme apparentemente nobili che regolano, ancor più apparentemente, quello che regolare non è stato per anni.Ma se arrivi alla decima lettura, qualcosa ti rimane dentro. Un senso di monco, di tagliato. Non focalizzi subito, ma la sensazione ti aiuta. E alla fine, eureka: trovato il trucchetto, la sottrazione compiuta con il cervello scaltro e le mani di velluto. Così è scritto nell’articolo 24 della bozza di regolamento licenziata mesi fa dagli uffici del Comune. Titolo: dehors (parola francese che sintetizza elegantemente tavolini, sedie e gazebo installati fuori da bar, ristoranti e locali pubblici della città capoluogo) esistenti prima dell’entrata in vigore del regolamento. Comma 3: “Detti operatori, tuttavia, hanno l’obbligo di adeguarsi al modello di cui al presente regolamento entro e non oltre un anno dall’entrata in vigore dello stesso.” Come dire, si cambia musica. Se vi siete organizzati in maniera difforme, fate gli investimenti per adeguarvi. Articolo 24 della delibera numero 30, approvata nel Consiglio comunale del 28 maggio 2009. Sim salabin: il comma 3 è scomparso. Volatilizzato. Insomma, non c’è più. E con esso se ne va anche l’obbligo dei locali che avevano dehors già installati prima dell’entrata in vigore del regolamento di adeguarsi. Gentilemente, ora risparmiateci la pena di sgranare il rosario dii bar che danno forma all’elenco di quelli che vengono "graziati" da questo agile colpo di cassino. Saremmo costretti a scrivere di amici e parenti di amministratori comunali. E siccome oggi ci sentiamo eleganti e non montanari, come al solito, non lo facciamo, così gli apparenti angioletti che muovono le leve di questa città, spacciando per provvedimenti di equanime legalità le multe e le sospensioni appioppate a pochi e ben individuati operatori, non abbiano ad adontarsi. Niente ci stupisce più, infatti. Nemmeno che una minoranza di centrodestra ancor peggiore della maggioranza che governa la città capoluogo non si sia accorta di nulla o abbia fatto finta di accorgersene.Auguri, Caserta!Autore: Gianluigi Guarino - Fonte: CasertaC'è

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