lunedì 25 maggio 2009

Il biologo - politologo fa gli sms: voti Stasi, voti D'Anna. E Cosentino, che spera in Cesaro per diventare il dopo Bassolino, abbozza

POLITICA Caserta – Resettare il sistema di valutazione e di analisi pre elettorale passando dal sistema delle liste bloccate e delle candidate veline vere o surrogate strictu sensu, a quello multipreferenziale che premia chi ha i soldini e chi è in grado di fare favori, è come passare dalla notte al giorno, dall’inverno antartico all’estate tropicale. E anche i politici, quelli che le preferenze le devono prendere o le devono far dare hanno accusato qualche lentezza nell’adattarsi al “cambio di stagione”. Ma ora appaiono pronti. Oggi ci occupiamo neientepopodimento che….Ma naturalmente di Nicola Cosentino. Da anni la domanda è sempre la stessa: chi “porta” Cosentino? Nel senso di chi vota o fa votare Cosentino? Noi che abbiamo maturato esperienza tale da poterci proporre come esegeti del “di cui sopra”, rispondiamo: Cosentino porta i cazzi suoi. Non porta né il partito, né in cima ai suoi pensieri c'è la sua crescita, la quale dipende solo e unicamente da Silvio Berlusconi, né a coloro che volta per volta utilizza al servizio dei “suddetti” attributi. Quindi, prima di tutto, vota e fa votare Berlusconi. Premesso questo, per capire quale delle sue due comode o obbedienti, seppur un po’ stagionate ancelle, Cosentino preferisca in questa tornata, bisogna penetrare nei meccanismi politicisti e politicanti che guidano le azioni di quelli che contano in queste circostanze: sindaci, assessori, consiglieri comunali. Coloro, cioè, che possono pensare di chiedere il favore a qualche proprio elettore di preferire sulla scheda questo piuttosto che quell’altro senza rischiare di essere messi alla porta o rincorsi con un matterello in mano da chi svanga senza riuscire ad arrivare a questa benedetta, anzi, maledetta quarta settimana. Ma bisogna individuare non già un sindaco, tipo Cipriano Cristiano di Casal di Principe, che voterà e farà votare esattamente quello che gli ordina di votare Cosentino dalla prima all’ultima preferenza (dunque, Berlusconi, Petrenga, Stasi), ma qualche amministratore non di area cosentiniana, magari proveniente dalla destra e dal perimetro di Alleanza nazionale. Uno che, beninteso, deve “portare” i suoi candidati di corrente, ma al quale Cosentino può chiedere un impegno almeno su una delle tre preferenze. E il nome che il leader regionale del Pdl sta dando a questo tipo di interlocutori è quello di Maria Elena Stasi. Non quello della Petrenga, che Cosentino sostiene, dunque, in seconda battuta. Se a questo dato si aggiunge il dato, di cui abbiamo contezza diretta, avendone parlato direttamente con l’interessata nel corso di una manifestazione elettorale a cui ha partecipato, che la Stasi, qualora dovesse rientrare tra i nove primi classificati della lista Pdl (Berlusconi numero uno rinuncerà e al suo posto tra gli otto, che, presumibilmente, il Pdl porterà a Strasburgo dalla circoscrizione meridionale, ci sarà, appunto, il nono più votato) lascerà il posto da deputato nazionale, facendo entrare al suo posto il biologo – politologo di Santa Maria a Vico, Enzo D’Anna, primo dei non eletti l’anno scorso nella lista Pdl alla Camera nella circoscrizione napoletana di Campania uno, nella quale riuscì, invece, a spuntare l’elezione la Stasi. Siccome ci pare strano che Cosentino accetti di mettersi il pensiero in testa di uno scocciatore quale sarebbe sicuramente D’Anna, che ha (beato lui!) un’altissima considerazione del suo ego inversamente proporzionale rispetto a quella che del suo ego in questa provincia hanno in molti, è lecito pensare che il sottosegretario abbia dovuto subire e accettare le pressioni di Luigi “Giggino” Cesaro da Sant’Antimo, che, a meno di clamorosi e non prevedibili ribaltoni nelle ultime due settimane di campagna elettorale, il giorno 8 giugno sarà il nuovo presidente della Provincia di Napoli, anche con l’ausilio della Federlab campana, l’associazione che raccoglie i titolari di laboratori della regione, che D’Anna ha messo completamente a disposizione della causa elettorale di “Giggino suo” e, ovviamente, di quella della Stasi. Al punto che il biologo – politologo di Santa Maria a Vico sta inondando i telefonini di amici e presunti amici con un messaggino standard: “Voti Stasi, voti anche D’Anna.” Il che potrebbe anche non essere un male per la causa elettorale dell’ex prefetto, la quale, da parte sua, non è che si strapperebbe, comunque, i suoi capelli biondi qualora non dovesse riuscire a conquistare un seggio europeo. Al contrario di D’Anna, che su questa operazione ha investito molto o tutto il suo futuro politico, al punto da essersi giocato anche la Federlab, che, divenuta una cinghia di trasmissione del Pdl, è stata abbandonata o è in procinto di essere abbandonata da diversi iscritti che al Pdl non si sentono legati né collegati. Cosentino abbozza perché sa bene che Cesaro, da presidente della Provincia di Napoli, potrebbe essere una carta importante per coronare il suo sogno di candidarsi a presidente della Regione Campania. Ma questa è tutta un'altra storia, ricca di proposizioni principali, come quella appena citata, ma anche di tantissime subordinate di cui parleremo in seguito. Alla prossima! Autore: Gianluigi Guarino - Fonte: CasertaCè'

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