giovedì 26 marzo 2009

Baliani al Teatro Comunale con "La notte delle lucciole"

TEATRO Caserta – Giovedì 26 marzo ore 21.00 e venerdì 27 marzo ore 10.30, presso il Teatro Comunale di Caserta, Nuovo Teatro presenta "La notte delle lucciole", uno spettacolo di Roberto Andò e Marco Baliani (testi di Leonardo Sciascia con Marco Baliani e Coco Leonardi e Andrea Martorano, Umberto Nesi, Felice Panico, Armando Pizzuti, Alexandre Vella - scene e costumi Gianni Carluccio - musiche Marco Betta - drammaturgia e regia Roberto Andò - assistente alla regia Felice Panico - assistente alla scenografia Sebastiana Di Gesu). "Ho conosciuto Leonardo Sciascia in un'età nella quale certi incontri si rivelano decisivi e possono celare, nascosto come un tesoro, il messaggio di cui eravamo, senza saperlo, in attesa. Per me, Leonardo è stato messaggero del senso più alto del vivere e del creare, latore di una missiva essenziale, del piacere della libertà. Lo ricordo mite e intransigente, misterioso e solido nelle sue ragioni, geniale nei suoi rovelli e implacabile nella ricerca di una possibile verità. La sua voce – che nella vita lasciava fisicamente risuonare il senso vertiginoso del dubbio – mi manca. Credo che manchi a molti. Gli scrittori, i poeti hanno questo potere. Di lasciarci – quando non sono più tra noi – nel rimpianto di ciò che avrebbero detto, orfani della loro intelligenza, della loro eresia, della loro testimonianza. Rimpianto mitigato dalla grandezza delle loro opere. Ho pensato che riportare in teatro le sue parole, oggi, avesse un senso. Avesse una ragione. Poetica e politica. Senza equivoci nel riferirsi dell'una all'altra, come sempre, in ogni tempo, ma ancor più oggi. In questa veglia le sue parole e quelle di Pasolini (non c'è una sola parola che non appartenga a loro, se non due citazioni da Pirandello e da Canetti) trovano un loro, credo non arbitrario, congiungimento. Un congiungimento in cui entrambi adempiono al destino di rappresentare, nella scrittura, nell'essere testimoni del proprio tempo, "una razza che fa della propria mitezza un'arma che non perdona". Entrambi, pronti, con la penna – come fosse una spada – all'azione, per provocare con la scrittura effetti concreti, per disarmare il potere".Roberto Andò Fonte : comunicato stampa

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