Opera preziosa nonni civici fuori scuole cittadine

S.Nicola L.S. – "Di loro si parla poco, ma la loro opera di controllo e vigilanza fuori degli istituti cittadini è assolutamente preziosa, e per questo motivo non finirò mai di ringrazio tutti", così il sindaco Angelo Antonio PASCARIELLO si è espresso a proposito dei "suoi" nonni civici. Sul territorio cittadino gli istituti scolastici, fra materne, elementari e scuole medie inferiori, sono in totale sette. Solo la scuola media Mazzini, di Viale Italia, conta circa 640 alunni. Tutti i giorni all'esterno delle scuole c'è un via vai di ragazzi e ragazze e non sempre tutto quello che accade può essere mantenuto sotto controllo. Il traffico autoveicolare rimane imbottigliato almeno sino all'ingresso di tutti gli studenti, senza contare che una nutrita schiera di genitori vuole accompagnare il proprio figliolo con la macchina sin dentro "l'aula", quando sarebbe sufficiente parcheggiare qualche centinaio di metri prima, scendere ed accompagnare per mano questi "angioletti". I vigili urbani sono talmente oberati da mille incombenze che faticano a tenere sotto controllo una massa urlante e festante di ragazzi e genitori. Ecco allora giungere in soccorso gli "angeli della sicurezza", cioè quei pensionati e nonni nello stesso tempo che hanno dato la loro disponibilità per tutta la durata dell'anno scolastico a collaborare con le forze dell'ordine per garantire una viabilità più scorrevole durante gli orari d'ingresso e d'uscita dei ragazzi. Tale disponibilità non si limita soltanto alla sorveglianza fuori gli istituti scolastici, ma anche nella piccola manutenzione dei giardini, delle fontane e degli spazi pubblici annessi alle scuole e ad edifici pubblici (vedi Villa Comunale), vigilanza ed ausilio nelle biblioteche comunali ed altri edifici di interesse artistico culturale nelle mostre e in altre manifestazioni pubbliche. Questo coinvolgimento degli anziani sannicolesi sta raccogliendo moltissimi consensi fra i numerosissimi cittadini appartenenti alla terza età che spesso sono emarginati da qualsiasi attività socio-culturale del territorio. Una volta collocati a riposo questi persone diventano preda della depressione proprio perché si sentono inutili, mentre con tale coinvolgimento sanno di poter essere ancora utili alla collettività. Autore: Nunzio De Pinto - Fonte : comunicato stampa

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