S.Maria C.V. – Il Giudice del Lavoro di Santa Maria Capua Vetere, nella causa promossa da Vincenzo Melone contro la Seproter s.p.a., ha stabilito che il licenziamento del lavoratore era illegittimo e che egli deve essere reintegrato ai sensi dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Melone è stato difeso nel giudizio dall’avvocato del lavoro Domenico Carozza, legale della Fps Cisl, sindacato dei lavoratori pubblici e dei servizi.Melone era stato licenziato dalla Seproter s.p.a. il 14 novembre 2005 perché, erroneamente, la società riteneva che i titoli che Melone aveva presentato per partecipare alla selezione per l’assunzioni non erano idonei allo svolgimento dei compiti di verificatore di impianti termici.Già nel luglio 2006 il lavoratore otteneva dal Tribunale di Santa Maria C. V. un provvedimento cautelare e di urgenza con cui si ordinava alla società la ricostituzione del rapporto di lavoro dato che il licenziamento appariva sprovvisto di giusta causa e di giustificato motivo e che vi erano delle ragioni di urgenza dettate dal fatto che il lavoratore e la moglie non avevano altre fonti di reddito ed un bambino piccolo di cui prendersi cura.Il Giudice del Lavoro nel provvedimento del luglio 2006 considerava anche che non poteva licenziarsi il lavoratore in base alla presunta assenza dei requisiti per svolgere mansioni di verificatore di impianti se egli oramai da tempo svolgeva compiti amministrativi e di segreteria. L’applicazione dell’articolo 18 dello Statuto costringerebbe ora la Seproter a reintegrare Melone al lavoro e risarcirgli il danno dovuto al licenziamento illegittimo pari a tutte le retribuzioni che non gli sono state corrisposte dal novembre 2005.
martedì 12 febbraio 2008
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