sabato 9 febbraio 2008

Sandro vuole candidarsi. In alternativa c’è Chicco

CASERTA – Nessuna nuova ufficiale dalla Provincia. Solo rassicurazioni informali ai consiglieri e agli assessori letteralmente terrorizzati dalla prospettiva di dover togliere le tende dalle accoglienti stanze di corso Trieste e della nuova sede in zona Saint Gobain. Così parlò De Franciscis a Caserta: no problem, ragazzi, non mi candiderò alle elezioni politiche. Così parlò De Franciscis a Roma: penso di meritare un posto di riguardo nella lista del Pd al Senato o nel collegio camerale di Campania.due. Insomma, tutto e il contrario di tutto. Ergo: se gliela danno, De Franciscis se la prende. L’unica variabile potrebbe essere rappresentata, naturalmente, da quella che è l’unica delega sostanziale che Sandro è disposto a concepire prima che ad operare concretamente. Avete già capito: Chicco Ceceri! L’assessore all’Urbanistica al Comune di Caserta sarebbe l’alternativa naturale a De Franciscis nella lista del Pd. Il presidente della Provincia si fida ciecamente di Chicco, sa che in futuro non gli farà mai un brutto scherzo. E come era pronto ad affidargli le chiavi del Pd casertano, salvo poi ripiegare sull’unica alternativa che riteneva praticabilo (se stesso!) quando capì che l’ipotesi di Ceceri avrebbe creato più di un malumore proprio nel suo gruppo, ora è pronto a mandarlo a Roma per tenergli caldo il posto e per rafforzarne la posizione nel partito in vista delle prossime elezioni regionali, che Sandro vede sempre come un traguardo, guardando alla poltrona di Bassolino come uno sviluppo quasi fatale della sua fino ad ora irresistibile ascesa politica. Chicco o Sandro: anche in questa fase delicatissima delle candidature non si esce fuori da questo ristretto perimetro. Per cui, gli assessori e i consiglieri provinciali non possono dirsi ancora tranquilli. Ceceri sarebbe anche la loro salvezza, ma i giochi a Roma sono appena partiti.Al momento, sono quattro le ipotesi in campo: due candidati all’area Rutelli, due candidati all’area Bassolino – Iannuzzi. Nel primo caso, oltre all’alternativa De Franciscis – Ceceri c’è in campo anche Gaetano Pascarella, che la volta scorsa fu risarcito della mancata candidatura in una posizione favorevole, con l’attribuzione di una poltrona di sottosegretario. In tempi di vacche magre per il centrosinistra, Pascarella dovrà battersi, eventualmente insieme a De Franciscis, per avanzare nella lista del Pd al punto tale da garantirsi l’elezione.Per quel che riguarda l’altro gruppo, si parte da Squeglia e dalla Suppa, ma non si sa con precisione dove si arriva. Da giorni girano voci di una difficoltà di Squeglia a ottenere la riconferma. Occorrebbe il chiaro e netto appoggio degli esponenti casertani dell’area Iannuzzi per puntellare la sua posizione. Ma è evidente che uno come Lorenzo Diana nutre legittime ambizioni e per ripiegare verso il deputato marcianisano dovrà trovare un punto di equilibrio con lui che oggi non c’è. Nulla di nuovo neppure sotto il cielo della Suppa: bisogna vedere se Ciriaco De Mita, che potrebbe uscire dalla scena candidando il nipote Giuseppe, sosterrà la candidatura della maddalonese al punto da imporla al partito. De Mita resta l’unica speranza per Rosa Suppa di riconquistare un seggio a Montecitorio, dato che a Caserta sono più coloro che auspicano un suo ridimensionamento che quelli pronti a salutare con favore una riedizione della sua cooptazione per volere di Nusco. Tra questi ultimi, il gruppo femminile casertano del Pd, che annuncia fuoco e fiamme, a partire dai prossimi giorni, se la candidatura di Rosa Suppa dovesse essere imposta dall’alto.
Autore: Gianluigi Guarino - Fonte: www.casertace.it

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