Caserta – Esercito non significa soltanto armi, guerra, lo abbiamo visto ultimamente proprio con l’emergenza rifiuti a Caserta ed in Campania. Non c’è stato nessuno che si è lamentato per questo impiego non usuale degli uomini e delle donne dell’Esercito Italiano e con mezzi non particolarmente adatti al compito loro assegnato. Eppure, le cronache di tutti i giorni ci segnalano con quanto spirito di sacrificio i nostri uomini si fanno carico delle varie esigenze, essendo abituati a lavorare nelle emergenze. E non risparmiano energie; ci sono giorni in cui i “genieri” dell’E.I. lavorano sino a ventiquattro ore continuamente e non si lamentano mai. Vengono accolti nei paesi della provincia di Caserta (e non solo) al grido entusiastico di “Arriva l’Esercito”, un pò come nel vecchio West veniva accolto l’arrivo del “Settimo Cavalleria” del Generale Cluster, ed accettano molto volentieri quando la popolazione offre loro, con tutto il calore umano che una persona del Sud, ma è così in qualsiasi paesino d’Italia, una tazzina fumante di caffè, quello con le cosiddette 3C “Comme cazz.. coce”, come si usa dire in napoletano. Eppure, da loro non sei riuscito a tirare fuori una parola, non sai se sono campani, pugliesi, calabresi, siciliani, sardi. Sono così ligi alla consegna – è assolutamente vietato parlare con chicchessia che non abbia l’uniforme dell’Esercito e sia di grado superiore al tuo. Ma sai, perché glielo leggi negli occhi, che quello che stanno facendo non lo fanno perché qualcuno glielo ha ordinato, lo fanno perché il militare, uomo e donna che sia, è tutt’uno con la popolazione, si pone dalla parte della gente. D’altra parte, lo hanno dimostrato in moltissime occasione di calamità che hanno colpito il nostro Paese nel corso dei secoli, ma lo dimostrano tutti i giorni, per esempio, nel brillamento degli ordigni bellici che ancora oggi, dopo più di sessant’anni dal termine del 2° conflitto mondiale, continuano ad essere rinvenuti. Oppure nel corso delle missioni di peacekeeping, nonostante ci sia sempre qualcuno che è pronto a denigrarlo, a gettare fango sulla sua divisa (vedi l’ultima vigliaccata di un noto settimanale che, vedendo disegnata una palma su un mezzo militare saltato per aria in mezzo al deserto, ha accusato i militari di sentirsi dei “nazisti”). Ma i nostri ragazzi e ragazze guardano avanti sapendo di essere dalla parte del Paese e di fare qualcosa che tanti figli di papà non hanno mai voluto fare. In questa emergenza rifiuti, un grazie va ai genieri della Task Force del 6° Reggimento Genio di Roma, comandato dal Colonnello Eugenio Martis, alla quale sono aggregati elementi del 10° Reggimento Genio Guastatori di stanza a Cremona; del 2° Reggimento Genio Guastatori di Trento; dell’8^ Reggimento Genio Guastatori Paracadutisti “Folgore” di stanza a Legnago; del 3° Reggimento Genio Guastatori Alpini di Udine; del 2° Reggimento Genio Pontieri di Piacenza; del Reggimento Genio Ferrovieri di Castel Maggiore in provincia di Bologna; del 32° Reggimento Genio Guastatori Alpini di Torino ed ai militari della Sanità militare che provvedono alla disinfestazione delle città sommerse dalla immondizia. Quello che ci dispiace è che i vertici dello SME non ci consentano di poter parlare con alcuni di questi ragazzi, eppure sembrava che il Generale Castagnetti, Capo di Stato Maggiore dell’E.I., fosse orientato ad interviste aventi carattere di positività.
Autore: Nunzio De Pinto - Fonte: www.casertanews.it
sabato 9 febbraio 2008
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