martedì 26 febbraio 2008

Ospedale, Cgil, Cisl e Uil contro licenziamento lavoratori

Caserta – "Questa mattina(lunedì 25 febbraio ndr), presso l’Azienda Ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano, Cgil, Cisl e Uil si sono confrontate con i lavoratori sui temi inerenti l’organizzazione del lavoro, le esternalizzazioni e sul tema della stabilizzazione dei precari. Nutrita l’assemblea, presenti i segretari provinciali di Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl Umberto Pugliese Rino e Brignola Paolo Diana, oltre alle Segreterie Aziendali e alle Rsu. L’assemblea è nata dall’esigenza di CGIL, CISL e UIL di riaffermare con i lavoratori dell’azienda ospedaliera un rapporto di assoluta trasparenza, quanto più possibile costruttivo nell’interesse sia dei lavoratori che della utenza. In questi ultimi giorni numerosi gli attacchi portati al sindacato confederale, basati su invenzioni strumentali affinché gli stessi perdano credibilità e la fiducia dei lavoratori. Conseguenza di tale operazione la privazione per i dipendenti di quella tutela necessaria e fondamentale che solo il sindacato confederale fino ad ora ha sempre saputo garantire. Nonostante il tentativo dell’Amministrazione di sabotare l’assemblea, omettendo l’indicazione delle unità lavorative da adibire ai servizi essenziali nei tempi stabiliti, l’incontro ha ugualmente prodotto risultati significativi. Le Segreterie Provinciali si sono soffermate in particolare sulle ultime vicende che hanno rappresentato un vero e proprio broglio contabile, la Direzione Generale infatti, nella scorsa riunione di Delegazione Trattante ha così proposto: soppressione di 40 posti di ausiliario specializzato categoria A, licenziamento dei 40 lavoratori attualmente inquadrati in questa categoria - inviati dal Centro per l’Impiego attraverso una prova selettiva - utilizzo del 75% dello stipendio dei licenziati per pagare una fascia a tutti i lavoratori del comparto.Per giunta, al fine di sopperire a questa carenza, l’Amministrazione ha addirittura approvato un bando di gara dal costo di un milione e centomila euro all’anno più IVA per un intero quinquennio, triplicando in questo modo la spesa di 500mila euro annui, sostenuta fin’ora per il pagamento delle mensilità dei suddetti 40 lavoratori. L’assemblea a questo punto si è interrogata per comprendere l’utilità di questa operazione ed i vantaggi che essa avrebbe portato, ma anche i danni prodotti da tale utilizzo di denaro della pubblica collettività. Si parla, infatti, di continuo di come il debito pubblico blocchi lo sviluppo del nostro paese e invece si attivano poi manovre di esternalizzazioni che, com’è risaputo, producono costi maggiori per gli utenti e meno qualità nelle prestazioni. Dal dibattito è così emerso chiaramente che il solo intento della Direzione Aziendale è quello di mortificare le giuste e sacrosante aspettative dei precari che aspettano un posto di lavoro stabile e dei lavoratori dell’azienda, che ancora una volta, vedono allontanarsi l’applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro. Questo, lo ricordiamo, in tutte le aziende d’Italia è in vigore da anni, solo qui a Caserta sembra invece diventato una chimera, in ogni contrattazione infatti si sottoscrivono accordi la cui applicazione puntualmente viene disattesa il giorno seguente. Distruggere quanto di buono c’è nell’unica struttura sanitaria di rilievo nazionale e di alta specializzazione a Caserta sembra quasi essere l’unico intento di questa Direzione Generale che ha già tagliato 300 posti letto e ha chiuso all’esterno servizi importanti come il laboratorio analisi e la diagnostica per immagini. Non era certo questo il fine delle leggi regionali che invece intendevano intervenire sugli sprechi, sulle esternalizzazioni e sulle consulenze. CGIL CISL e UIL da anni e in tutte le circostanze hanno sempre evidenziato una carenza strutturale dei fondi aziendali, e non sono palesi le iniziative che la Direzione ha assunto nei confronti della Regione Campania. Mentre le altre aziende sanitarie eliminano le esternalizzazioni, solo Caserta continua con questa politica. Per questo motivo CGIL, CISL E UIL hanno informato i lavoratori di aver dato mandato ai propri legali affinché si ricorra alle autorità competenti. Inoltre subito dopo questa assemblea è intenzione delle Organizzazioni Sindacali di portare all’attenzione dell’opinione pubblica quanto sta accadendo in questa azienda convocando in tempi brevissimi una conferenza stampa e una conferenza dei servizi dove tutti, istituzioni – politici – associazioni – saranno invitate a dare il loro contributo. L’obiettivo è quello di far riacquistare a questo ospedale una leadership in ambito sanitario che con grande fatica aveva conquistato verso la fine degli anni 90 anche perché, lo ricordiamo ancora una volta, rappresenta l’unica struttura in provincia, di rilievo nazionale e di alta specializzazione. Nella tarda mattinata le OOSS hanno chiesto infine un confronto pubblico con la Direzione Strategica dell’Azienda Ospedaliera in tale incontro hanno con fermezza sostenuta l’impossibilità al dialogo senza una decisione di revoca delle deliberazioni di esternalizzazioni adottate. Su tale proposta la Direzione ha invece espresso netta chiusura, anche se poi ha ugualmente convocato, proprio per domani 26 febbraio 2008, Cgil Cisl e Uil. Al momento le posizioni sembrano molto distanti. Le Organizzazioni Sindacali non acconsentiranno mai allo sperpero dei soldi dei cittadini, all’impoverimento ulteriore dei sevizi e soprattutto al licenziamento di 40 lavoratori. La nostra provincia, notoriamente afflitta da tanti problemi, non può consentirsi l’incremento della già ampia platea di disoccupati".

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