Carinola - ''Mio padre è stato un eroe come tutti quelli che sono caduti per portare pace ed aiuto e per ricostruire. Il suo sacrificio e quello delle tante vittime in missioni di pace non deve essere però inutile''. Giusy Pezzulo, la figlia del primo maresciallo dell'Esercito, Giovanni, ucciso la scorsa settimana in Afghanistan, così ha ricordato il padre, nel corso di una funzione religiosa, oggi nella Chiesa Madre di Casanova di Carinola, paese natale del sottufficiale scomparso. Alla cerimonia, promossa dal sindaco di Carinola, Salvatore Di Biasio, e dalla comunità locale, hanno partecipato con i genitori ed i fratelli del maresciallo Pezzullo, il sottosegretario alla Pubblica istruzione, Gaetano Pascarella, il presidente del Consiglio regionale, Sandra Lonardo Mastella, il presidente della Provincia, Sandro de Franciscis, altre autorità civili e militari di Terra di Lavoro. Giusy a Casanova di Carinola, anche a margine della cerimonia, dopo avere ringraziato le autorità, i parenti, gli amici e i tanti cittadini che hanno gremito la chiesa, ha ribadito quanto aveva affermato ad Oderzo durante i funerali del padre, confermando l'intenzione di entrare nell'esercito per tenere sempre viva la sua memoria.
Sentimenti di vicinanza ed affetto da parte dell'intera comunità regionale e provinciale, alla diciottenne Giusy, agli anziani genitori ed ai fratelli ''di un valoroso figlio della nostra terra, impegnato con il contingente italiano nella difficile e delicata opera di pacificazione di quell'area'' sono stati espressi dal presidente del Consiglio regionale Sandra Lonardo e dal presidente della provincia, Sandro de Franciscis.
Il sindaco di Carinola, Di Biasio, ha confermato che l' amministrazione comunale provvederà ad intitolare quanto prima una strada o una piazza al ''concittadino caduto nell' adempimento del proprio dovere e nel portare, pace, aiuto e solidarietà in un Paese lontano''.
In particolare la Lonardo ha detto: ''Ho sentito mio dovere essere qui stasera, per rendere onore alla memoria del maresciallo Pezzulo, ucciso in Afghanistan il 13 febbraio scorso mentre era impegnato in una missione di pace. Sono qui stasera per testimoniare il senso di profonda gratitudine delle istituzioni campane nei confronti suoi e di tutta la sua famiglia. Permettetemi di esprimere un pensiero affettuoso ed ammirato alla moglie, la signora Maria, alla figlia, ai genitori, ai fratelli, ai familiari, agli amici qui raccolti''.
''A Giusy - ha detto la Lonardo rivolgendosi alla figlia - vorrei rivolgere un messaggio particolare: tu sei orgogliosa di tuo padre. Noi siamo orgogliosi di te! Ti ammiriamo per il coraggio che hai dimostrato, per le intenzioni che hai manifestato, di voler continuare l'opera meritoria di tuo padre, che ha speso la sua vita al servizio dei più deboli, che ha scelto di rischiare la vita per servire il proprio Paese e per contribuire a ristabilire, nel mondo, le ragioni della giustizia, della tutela dei diritti umani, della pacificazione tra popoli di fedi e culture diverse. La Campania, l'Italia vi deve moltissimo. Spero, sinceramente, che il sacrificio di tuo padre Giovanni, che ha partecipato alle più rischiose missioni di pace degli ultimi anni, serva da insegnamento, anche da monito, ai tanti giovani come te, che devono - sottolineo devono - continuare ad impegnarsi, a lottare, a credere, a sperare''.
giovedì 21 febbraio 2008
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