venerdì 15 febbraio 2008

Confermato l'obbligo di dimora per Nicola Ferraro

CASERTA - Niente da fare per Nicola Ferraro: la dodicesima sezione del tribunale del Riesame di Napoli, presidente Albano, giudice Daniele e Casella, ha respinto l'istanza presentata dagli avvocati del consigliere regionale dell'Udeur che chiedevano la revoca della misura cautelare che obbliga Ferraro a non lasciare il suo Comune di residenza di Casal di Principe. Il Riesame, evidentemente, non ha riconosciuto nel ricorso dei legali di Ferraro quel "fatto nuovo" che è alla base delle revoche delle misure cautelari di diversa gradazione. Diverso il trattamento per gli ex assessori regionali Abbamonte e Nocera che sono stati scarcerati. Per loro, dunque, niente più arresti domiciliari. Da qualche ora sono completamente liberi. Per quel che riguarda, infine, la posizione del capogruppo dell'Udeur in Consiglio regionale Fernando Errico,nessuna decisione, dato che a suo tempo, il gip ha già in pratica stabilito un termine entro il quale quale Errico, di qui a poco, lascerà, a sua volta, gli arresti domiciliari a conclusione di una fase di indagine. Decisivo è risultato, evidentmente, nella decisione del tribunale del Riesame il parere negativo alla revoca dell'obbligo di dimora per Nicola Ferraro,fornito dal pm Curcio che ha ereditato l'inchiesta dai suoi colleghi di Santa Maria Capua vetere Cimmino e Giordano. Diverso trattamento Curcio aveva riservato alla presidente del Consiglio regionale Sandra Lonardo Mastella, per la quale aveva dato parere positivo alla revoca dell'obbligo di dimora a Ceppaloni.Sarebbe interessante capire quali sono i motivi per cui, secondo il pm, la Mastella, non dimettendosi dalle cariche di presidente del Consiglio regionale e da quella di Consigliere non è in grado, a suo avviso, di reiterare il reato e per quale motivo, invece, Nicola Ferraro, rimanendo semplicemente consigliere regionale questa reiterazione può effettuare. Queste ed altre cose metteranno sul piatto Giovanni Cantelli e Paolo Trofino, legali di Ferraro, nel loro ricorso alla Corte di Cassazione, che, comunque, non si pronuncerà prima di due mesi.
Autore: a.r. - Fonte: www.casertace.it

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