mercoledì 11 luglio 2007

Caiazzo. Piazza verdi, sfiorata nuova tragedia.

Escavatore trancia cavi elettrici a due metri dal lampione tuttora sotto sequestro, accanto alla sede della Pro Loco, dove tre anni fa rimase folgorato, rischiando di rimetterci la pelle, un collaboratore volontario della Pro Loco. Atterriti gli operai dell’impresa edile De Matteo da Ruviano, già in apprensione per la sorte del titolare Alessandro -ricoverato d’urgenza martedì, a quanto pare per un serio problema cardiaco- ma letteralmente choccato l’escavatorista, che avrà visto la morte con gli occhi, quando, mentre procedeva alla sistemazione della condotta fognaria accanto alla sede della Pro Loco, inavvertitamente, con la benna, ha tranciato i cavi che trasportano la media tensione dalla vicina cabina Enel al palazzo Mazziotti e alimentano l’intero centro, manco a dirlo, vittima dell’ennesimo black out proprio durante il mercato settimanale, che un tempo animava particolarmente piazza Verdi e l’intero centro ma del quale ormai resta poco più di un ricordo. Atterriti anche alcuni commercianti, passanti ed anziani che si trattenevano fra la sede del loro circolo, in ristrutturazione, e quella della Pro Loco che temporaneamente li ospita, richiamati dalle grida degli operai e dalle fiammate che si sprigionavano dal cavo tranciato, sottostante qualche metro la sede stradale. Troppo poco, probabilmente, per evitare siffatti rischi, ma il buon giorno si era visto dal mattino in quanto lo stesso escavatore aveva già tranciato inavvertitamente la condotta idrica, provocando altri disagi ai residenti e commercianti del centro. Ciò nonostante, pare che nessuno si fosse preoccupato di acquisire, o meglio fornire all’impresa, una pianta dei sottoservizi, forse indispensabile nel terzo mondo ma ancora non imposta in paesi evoluti come il nostro. In seguito all’attivismo del responsabile di cantiere, tempestivamente si è recato sul posto il responsabile dell’ufficio tecnico comunale, ingegnere Raffaele Marra, al quale però non è restato altro che prendere atto dello scampato pericolo e predisporre la redazione di un circostanziato rapporto dopo aver disposto l’urgente segnalazione alla società elettrica che, dopo qualche ora, è riuscita a ripristinare l’erogazione dell’energia. In piazza, naturalmente, si è continuato a ringraziare il Cielo per la scampata disgrazia nello stesso punto in cui proprio tre anni fa, alla vigilia del Festival Jovinelli, un’altra persona rischiò di restare folgorata. Il lampione al quale rimase attaccato per alcuni terribili istanti Stefano Di Sorbo è tuttora sotto sequestro (quando si dice la tempestività), ma evidentemente la paura non bastò a indurre i preposti ad una maggiore cautela, soprattutto nell’esecuzione dei lavori pubblici esigendo dalla società elettrica e da ogni altra azienda interessata (acqua, gas, telefoni, eccetera), piante aggiornate dei sottoservizi da mettere a disposizione di ogni ditta appaltatrice prima di consentire l’inizio dei lavori, verificando il costante rispetto delle norme di sicurezza prima e durante l’esecuzione di qualunque opera pubblica nonché esigendo che chiunque viene pagato per vigilare lo faccia. fonte: teleradionews.

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