mercoledì 11 luglio 2007

Caiazzo. Banca o … rella? Tre viaggi per non cambiare un assegno.

Incredibile odissea di un lettore che, a quanto lamentato, per ben tre volte si è recato a Caiazzo senza avere la possibilità di cambiare un assegno ed alla fine ha dovuto recarsi ad Alvignano. Secondo le doglianze, una persona piuttosto anziana si è fatta accompagnare a Caiazzo venerdì scorso all’espresso fine di cambiare un assegno che gli era stato versato in pagamento di alcuni capi di bestiame, peraltro valutati una miseria. Durante lo scorso inverno, “grazie” alle sempre crescenti difficoltà conseguite, in particolare per i contadini, all’inserimento del bel Paese nella comunità europea, un piccolo allevatore del comprensorio si rassegnò a svendere tutto e ritirarsi a vita privata o, come dallo stesso definita, “all’agonia”, essendo costretto ad oziare dalla mattina alla sera. Una prospettiva allettante per gli sfaccendati, ma non certamente per una persona abituata ad alzarsi col canto del gallo e lavorare sodo, sette giorni su sette, comprese le festività solenni. In pagamento ricevette un assegno e quando si recò in banca, al suo paese, per incassarlo, gli fu spiegato che avrebbe dovuto recarsi all’istituto emittente, ma non c’era alcuna urgenza poiché avrebbe potuto incassarlo in qualunque momento. Venerdì scorso una parte di quei soldi gli sarebbe servita per pagare una poltrona che aveva deciso di acquistare visto che era costretto ad oziare, per cui pregò un parente di accompagnarlo con la macchina a Caiazzo, dove, come gli era stato spiegato, si trovava la banca “emittente”. Giunto nella città del buon vivere, però, ebbe la brutta sorpresa di constatare che, per imprecisate esigenze, la banca era stata chiusa anzitempo. Questo, almeno risultava da un minuscolo foglio, per lui illeggibile, affisso alla porta, come spiegatogli dall’accompagnatore che invano tentò di fargli cambiare l’assegno alla posta e ad un altra banca. Poiché l’indomani era sabato, per le banche “fascista”, cioè di festa, l’uomo fu costretto a rimandare al lunedì successivo l’agognato acquisto, ignaro che, al ritorno, lo aspettava la stessa scena. Banca chiusa e identico avviso alla porta, che per l’ormai smaliziato contadino significava altra rinuncia, stavolta definitiva in quanto un uomo di principio non può rischiare tre mortificazioni. Ma almeno l’anziano vorrebbe sapere chi ha potuto disporre per vari giorni la chiusura di una banca e per quali motivi perché a un uomo tutto d’un pezzo, cioè abituato alla vecchia maniera ovvero quando “si stava peggio” ma i servizi erano tali, sembra incredibile quello che gli è stato riferito, cioè che la chiusura anticipata della banca consegue alla carenza di personale.
fonte:teleradionews.

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