lunedì 22 dicembre 2008

Confagricoltura: "No a svendere la mozzarella campana"

Caserta – Antonio Marulli, Presidente Confagricoltura Caserta, sottolinea che le polemiche di questi giorni non hanno alcun senso, perché si perde di vista il punto di partenza che è e resta il prodotto tipico Mozzarella di Bufala Campana e che tale prodotto si può fare solo rispettando il disciplinare. Nessuno è obbligato a produrre mozzarella dop ma se decide di farlo deve rispettare le regole. Negli ultimi tempi complice una gestione distratta del Consorzio di Tutela i produttori hanno pensato di poter inondare i mercati di un prodotto che si spacciava per la nostra prelibata mozzarella, ma non la ricordava neanche minimamente, benché si fregiasse in alcuni casi del marchio del disciplinare. Essere presenti nei mercati e soprattutto nella grande distribuzione a prezzi stracciati non poteva che far sospettare due cose o non si era pagato il latte correttamente o la materia di base non era latte proveniente dalle aree DOP.Questa politica industriale ha fortemente danneggiato gli allevatori ma anche messo in serie difficoltà i piccoli trasformatori che, con prodotto venduto anche a meno di 5 euro, praticamente sotto i corretti costi di produzione, non hanno potuto concorrere con i grandi trasformatori. Mi dispiace che l'Assessore Cozzolino non si renda conto che il mercato è oramai drogato da pratiche produttive che debbono essere assolutamente debellate in quanto rischiano di far perdere tutta l'appetibiltà del nostro prodotto tipico. Essere presenti dovunque con questa qualità media di prodotto non serve assolutamente a nulla, anzi produrrà disaffezione nel consumatore, è evidente che inizialmente chi opera i questo modo potrà anche lucrare utili notevoli, ma saranno a discapito dell'intera economia campana.In questi anni abbiamo segnalato – continua Antonio Marulli, Presidente Confagricoltura Caserta – alle autorità competenti sia istituzionali come l'ICQA ex Repressione frodi che di certificazione che il sistema dei controlli non era adeguato ai tempi e ai processi di produzione, lasciando ampi spazi di discrezionalità ai trasformatori. La presenza negli stessi opifici di latte di provenienza diversa, anche estera, congelato o concentrato che fosse o di cagliate non consentiva agli organi di controllo di effettuare controlli sereni che potessero garantire tracciabilità del prodotto e certezza del rispetto del disciplinare.Le nostre denunce all'uso del congelato e peggio del latte concentrato nella produzione della Mozzarella DOP si sono sempre scontrate con la giustificazione che i caseifici, colti in flagrante, producevano contemporaneamente sulle stesse linee produzioni non DOP: oggi l'alibi non c'è più. Chi vuole scommettere sulla Mozzarella DOP dovrà puntare ad un prodotto altamente qualitativo a garanzia dei consumatori che troverà certamente conferme dal mercato e non puntare a produrla come si può, al prezzo più basso possibile, per la grande distribuzione. La Confagricoltura chiederà al Consorzio di Tutela e alle Istituzioni, nuovi metodi di controllo che assicurino, anche nel periodo di moratoria, che i caseifici che vogliono produrre mozzarella di Bufala Campana DOP, si sottopongano a controlli più rigidi e che gli stessi siano previsti anche nelle aziende che producono latte destinato al DOP. Fonte : comunicato stampa

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